Roma - Un risultato rivoluzionario Monti l’ha ottenuto: cancellare il proverbiale ottimismo degli italiani. A rivelarlo il Corriere della Sera che ieri riportava un sondaggio dell’Osservatorio Ispo-Intesa San Paolo. Secondo i dati dell’indagine, più di sette italiani su dieci vedono nero. Alla domanda sulla previsione della «situazione economica tra un anno», la stragrande maggioranza degli italiani risponde con cupo pessimismo. Il 40 per cento prevede un «peggioramento», il 32 per cento risponde che «resterà invariata, negativa». Insomma, buio pesto per il 72 per cento degli italiani. Soltanto due italiani su dieci confidano in una ripresa mentre un misero 3 per cento valuta positivamente la situazione attuale. Insomma, pare proprio che il consiglio di Berlusconi, dato al premier durante la loro colazione a Palazzo Chigi avvenuta una settimana fa, poggi su dati indiscutibili. In quella occasione, infatti, il Cavaliere raccomandò il Professore di infondere ottimismo tra gli italiani perché dalla crisi si esce anche con un atteggiamento positivo. Invece tra i cittadini serpeggiano sfiducia e disfattismo.
Anche alla domanda «Come pensa che sarà la situazione economica sue e della sua famiglia tra un anno», il responso è cupo. «Peggiorata» per il 33 per cento; «Resterà invariata, negativa» per il 27 per cento. Totale: sei italiani su dieci si vedono ancora più in difficoltà rispetto ad oggi. Soltanto il 14 per cento spera in un «miglioramento» e il 22 per cento risponde con un «resterà invariata, positiva». In totale, vedono rosa pallido meno di quattro italiani su dieci. «Per la prima volta rispetto agli anni precedenti - dice il sondaggista Renato Mannheimer - la percentuale dei pessimisti supera quella degli ottimisti e la differenza tra i primi e i secondi non è mai stata così ampia». Non solo: italiani popolo di formichine? Vero. Ma in futuro la metà è persuasa di dover intaccare i propri risparmi per riuscire a sopravvivere. Lo scoramento investe tutti i settori della società, anche e soprattutto la spina dorsale della nostra economia. Tra i piccoli imprenditori, più della metà (61 per cento) si dice scoraggiato perché pessimista sull’economia del Paese e sulla propria attività. Peggio ancora tra chi guida un’impresa di medie proporzioni (il futuro è tenebroso per ben il 69 per cento degli intervistati). Sono dati, questi, raccapriccianti; e dimostrano quanta poca voglia si ha di rischiare. In altre parole di fare impresa e di creare ricchezza.
Pessimi risultati anche da un altro sondaggio della SpinCon e pubblicato dal quotidiano online Il Vostro: sette italiani su dieci «non hanno fiducia nella capacità delle istituzioni Ue di guidare i Paesi europei fuori dalla crisi»; mentre per il 61,6 per cento degli italiani «dall’introduzione dell’euro ad oggi il tenore di vita della famiglia è peggiorato».
Nonostante questo, Monti, dall’altra parte dell’oceano Atlantico, si autoelogia al summit dei grandi. Reduce dal summit del G8 di Camp David e deciso ad anticipare ad oggi pomeriggio il proprio rientro in Italia colpita da bomba e terremoto, il premier gongola: «È interessante vedere che l’Italia è un importante “player” accanto agli Usa - dice agli 800mila italo-americani dell’Illinois - E il nostro Paese è stato uno dei partecipanti chiave del G8». Gli italiani, però, non se lo sentono affatto. Preoccupano spread, tasse, recessione e futuro dell’euro.
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