De Magistris paga un consulente per sprecare ancora

Dopo la stroncatura della Corte sui conti di Napoli bloccate le assunzioni, ma De Magistris si ribella

De Magistris paga un consulente per sprecare ancora

Mentre (un auto compiaciuto) Giggino De Magistris fa il bagno nelle ac­que di Mergellina (ripreso a torso nudo da fotografi e cameraman), la sua ammi­nistrazione colleziona un’altra sconfitta. La Corte dei conti, infatti, gli ha licenzia­to in tronco oltre 50 dirigenti assunti a tempo determinato. Motivo di questo scontro tra magistratura contabile e Co­mune l’interpretazione della norma che ha determinato lo sforamento del rappor­to tra spesa del personale e spesa corren­te, risultato, secondo i giudici, superiore al 50 per cento. Da qui la decisione della Corte di mandare a casa 50 dirigenti.
Ma Giggino non si è rassegnato dinanzi alla decisione dei magistrati contabili e ha chiesto una consulenza da 5mila euro al professor Mario Bertolissi, costituzio­nalista e docente all’Università di Pado­va. Nel caso in cui il parere del costituzio­nalista dovesse risultare positivo, il Co­mune potrebbe decidere di impugnare la risoluzione della Corte. Eppure, pochi giorni prima, anche se fuori stagione, San Gennaro aveva fatto il miracolo. Da Roma, via ministro Cancellieri, erano sbucati i milioni necessari per arrivare a scongiurare il fallimento e a pagare gli sti­pendi agli 11mila dipendenti comunali
che con gli impiegati nelle partecipate ar­rivano a oltre 20mila. In che modo sono piovuti su Napoli i 60 milioni di cui l’am­ministrazione aveva bisogno? Il governo ha deciso di anticipare la metà dell’ulti­ma rata del Fondo sperimentale di riequi­librio per i comuni delle regioni a statuto ordinario sbloccando immediatamente 1,19 miliardi di euro per le esigenze di cas­sa degli enti locali in difficoltà finanzia­rie, tra i quali, appunto Napoli.
Gli stipendi a rischio dei dipendenti co­munali non sono una novità. Già un anno fa, infatti, alla vigilia delle vacanze i lavo­ratori dell’azienda-comune avevano ri­schiato di non ricevere le loro paghe. La
spesa del personale resta troppo alta, ol­tre il 3 per cento. Il fallimento della città resta dietro l’angolo, il debito è di circa un miliardo di euro. Nei 15 mesi di giunta De Magistris, dopo avere «scassato» il passato, sembra a capo di una giunta an­cor più «scassata». Dopo avere fatto fuori l’excollega pm Pino Narducci, ha nuova­mente rimpastato la sua amministrazio­ne, eliminando un altro fiore all’occhiel­lo, l’assessore al Bilancio Riccardo Real­fonzo. Ma, anche quest’ultimo se n’è an­dato lanciando accuse durissime a Giggi­no in una lettera: «Ho riscontrato una dif­ficoltà costante nei rapporti con il sinda­co. Considerata la gravissima condizio­ne delle finanze comunali, gli avevo pro­spettato la mia linea di gestione, fatta di trasparenza, legalità, veridicità delle po­ste contabili e di quel rigore nell’utilizzo dei fondi pubblici necessario a risanare i conti del Comune e a garantire l’erogazio­ne dei servizi fondamentali, soprattutto a vantaggio dei ceti meno abbienti. Per questa ragione, nelle prime settimane di lavoro feci fare una approfondita due dili­gence , che trasmisi al sindaco, a seguito della quale gli prospettai l’alternativa tra un percorso che ci portasse alla dichiara­zione di dissesto e una seria politica di ri­sanamento. Il sindaco scartò subito la strada del dissesto, senza però sostener­mi nel perseguire il risanamento».

Chis­sà, tra un invito ad Al Pacino e una foto a Mergellina, la strada di Giggino ha già preso un’altra direzione. Per i maligni ha imboccato l’Autosole per Roma.

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