Bocciata la relazione Augello. Tutto è andato come era previsto nella votazione sulla decadenza di Berlusconi. Le questioni preliminari della relazione sono state respinte con 14 no e 9 sì alla prima; 14 no e 9 si alla seconda. Dopo la seconda bocciatura i senatori del Popolo della Libertà, della Lega e del Gruppo Grandi Autonomie e Libertà hanno lasciato l'aula. La seduta, dopo la protesta, è stata sospesa per cinque minuti. Poi, con quindici no e un solo voto a favore, è stata respinta la relazione. Hanno votato contro la proposta i senatori Pd, M5S, Scelta civica, il socialista Enrico Buemi e il presidente della Giunta, Dario Stefàno (Sel). Un fronte che si è schierato compattamente per cacciare il Cavaliere da Palazzo Madama.
Lo stesso Stefàno, in conseguenza della bocciatura della proposta Augello, ha indicato se stesso come nuovo relatore. Si apre ora la procedura di contestazione nella quale, se lo riterrà opportuno, Berlusconi potrà produrre una nuova memoria difensiva.
Dure le reazioni del centrodestra. La Giunta, secondo Renato Brunetta, "ha sfregiato con questo voto il proprio decoro istituzionale. Uno strumento altissimo della democrazia ha ferito insieme democrazia e giustizia. Nell’auletta del Senato si è espressa una maggioranza diversa da quella di larghe intese su cui si regge il governo Letta. Questa composta da Pd-Sel-M5S-Scelta Civica proporrei di chiamarla di basse intese".
La Giunta del Senato sancisce il style="line-height: 1.538em;">Sulla stessa lunghezza d'onda il vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri: "trionfo dell’illegalità".
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