Il decreto su sigarette e bibite rischia già di restare al palo

RomaEra il decretone del cambiamento degli stili di vita, la svolta nei costumi di adulti e adolescenti capace di portare nuove entrate allo Stato. Ma un velo di imbarazzo è sceso per ora sulla bozza di intervento che il ministro Renato Balduzzi si prepara a presentare venerdì in Consiglio dei ministri. Prima erano arrivate le critiche del Pdl: modificare le abitudini degli italiani non è una questione di «straordinaria necessità e urgenza». Importante sì, ma esiste anche e soprattutto lo strumento del disegno di legge per legiferare, tanto più su materie che toccano da vicino la quotidianità dei cittadini. I dubbi più forti però aleggiano in realtà all'interno della stessa squadra di governo, e ieri, durante il preconsiglio, da più tecnici dei dicasteri sono state sollevate osservazioni sulla bozza Balduzzi, che avrebbe problemi di costituzionalità, di merito e di copertura finanziaria, soprattutto per quanto riguarda la disponibilità notturna dei medici di base. Insomma, una mezza bocciatura da parte degli esperti legislativi, in attesa che il premier Monti si pronunci. Nel merito non piace in particolare la tassa sui giochi d'azzardo e sulle bibite gassate zuccherate, alcoliche e non, nuovo balzello difeso ieri a Radio1 dal ministro: può portare 250 milioni di euro d'incasso. «Si tratterebbe al massimo di un aumento di tre centesimi a bottiglietta», ha risposto alle critiche. Poi ai giornalisti ha spiegato che «la maggior parte delle disposizioni» sono «senza oneri».
Ma reazioni negative all'obolo sulle bollicine sono arrivate anche dalle aziende (dal gruppo San Pellegrino per esempio, oltre che da Assobibe e Mineracqua di Confindustria), dai sindacati («uno scoop mediatico senza confronto», attacca la Cisl) e dalle associazioni («L'obesità non c'entra niente, il governo vuole solo fare cassa», è il parere di Federalimentare). A palazzo Chigi si starebbe valutando addirittura il rinvio del decretone, o quantomeno lo spacchettamento tra decreto e disegno di legge, un'ipotesi a cui sta lavorando il sottosegretario alla presidenza Antonio Catricalà. Domani nuovo incontro tecnico a Palazzo Chigi. Lo strumento scelto per stabilire il divieto assoluto di vendita e distribuzione di sigarette ai minori, di collocazione di macchine per giochi d'azzardo ad almeno cinquecento metri da scuole ospedali e chiese, la reperibilità dei medici di base 24 ore su 24, per citare alcuni dei contenuti del provvedimento, è infatti duramente criticato dal Pdl. «Leggendo la bozza - commenta Lucio Malan - viene da chiedersi se a Palazzo Chigi ci si ricorda ancora che esistono anche i disegni di legge».

E se una parte del Pd, come la vicepresidente Marina Sereni, va all'attacco del Pdl, un'altra è scettica sulle novità in arrivo: «Il decreto su cui sta lavorando il ministro Balduzzi è poco coerente», secondo Ignazio Marino, presidente della commissione d'inchiesta sul servizio sanitario nazionale. Il ministro per ora è sereno: se «ci fosse qualche cambiamento e qualche dilazione di qualche giorno per ragioni tecniche, non sarebbe un problema». Le discussioni sono solo «tecniche».

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