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"Democrazia in crisi, ribelliamoci". Landini va in piazza: il solito disco rotto

Dopo una vita nei sindacati, Landini convoca ancora la piazza per "dare un futuro ai giovani" e difendere la Costituzione. Accanto a lui, Schlien, Fratoianni, Bonelli e 5s

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Ha trascorso una vita nei sindacati, accanto ai lavoratori, vicino alla sinistra. E ancora oggi Maurizio Landini chiede di scendere il piazza per "cambiare il Paese" e "dare un futuro ai giovani". La domanda sorge spontanea: come mai il 62enne sindacalista non è riuscito, in tutto questo tempo, a cambiare il sistema e ad aggiustare quel che non gli andava? La forza rappresentativa per farlo del resto non gli mancava: il sindacato di cui è segretario generale è infatti il più grande d'Italia, con oltre 5 milioni di iscritti. In questo senso, l'ultima chiamata alle armi dell'ex operaio metalmeccanico assomiglia tantissimo a un déjà vu.

Stessa storia, stesse istanze e persino stesso posto delle storiche adunate del sindacato rosso: piazza san Giovanni a Roma. Proprio lì, infatti, domani - 7 ottobre - verrà riunita una grande manifestazione nazionale promossa dalla confederazione insieme a oltre cento associazioni. E a lanciare l'appuntamento è stato lo stesso Landini, con un video pubblicato sui social nelle scorse ore. "Ci vediamo domani in piazza San Giovanni a Roma, tutti insieme, perché è il momento di prendere la parola, di difendere la democrazia e di ribellarci per cambiare il nostro Paese, per dare un futuro ai giovani", ha affermato il sindacalista. E ancora: "La Costituzione è la nostra 'Via maestra' e noi la vogliamo realizzare".

Così, il segretario generale della Cgil ha ripreso anche lo slogan della stessa iniziativa, sintetizzato nell'hashtah "Insieme per la Costituzione". Anche in questo caso, ci è sembrato di ascoltare sempre il solito ritornello. Quando non sanno che argomentazioni oppore, sinistra e sindacati sfoderano retorica della carta costituzionale in pericolo: accade da decenni rispetto a varie tematiche, dalla giustizia alla sanità, dalle riforme al lavoro. E adesso, pure sull'emergenza migranti. "Io vedo una crisi della democrazia. Non cogliere questo tema, che non è di destra o di sinistra, non cogliere questa situazione vuol dire non rendersi conto della necessità di cambiare le cose", aveva affermato lo stesso Landini nei giorni scorsi, intervenendo su La7.

Le stesse parole che il sindacalista pronunciava nell'ottobre 2021. Sempre a Roma. Sempre in piazza San Giovanni. "Manifestazione di parte? No questa è una manifestazione che difende la democrazia di tutti", aveva affermato in quel caso il segretario generale della Cgil. E nel febbraio 2019, in un'intervista a Radio Popolare, l'ex metalmeccanico ravvisava il medesimo pericolo di oggi: "C’è sfiducia, c’è rabbia, è a rischio la tenuta democratica di questo Paese". Sono passati gli anni, c'è stata una pandemia di mezzo, ma le istanze della Cgil sono rimaste le stesse.

Oggi come allora (e come da trent'anni a questa parte), il sindacato tornerà in piazza per prendere la parola su temi quali lavoro, fisco, giovani, pensioni, stato sociale, politiche industriali, pace e rispetto della Costituzione. Non una questione di destra e di sinistra, assicura Landini. Ma a giudicare dai partecipanti alla manifestazione, l'orientamento politico dell'evento sembra piuttosto intuibile.

In piazza, assieme agli iscritti al sindacato, ci saranno anche Schlein, Bonelli, Fratoianni, e delegazione M5s.

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