E' un Umberto Bossi umano, amareggiato e preoccupato. E' la prima intervista dopo le dimissioni, dopo il terremoto che ha tramortito il "popolo del Nord". Il Senatùr risponde alle domande di Angelo Macchiavello, giornalista di Tgcom24, davanti alla sua casa di Gemonio, dove è appena arrivato dopo il vertice fiume di via Bellerio. "C'erano i nomi dei miei figli...", ha iniziato commosso Bossi. Io ora sarei di intralcio - ha detto il Senatùr -, stando lì sarei stato solo di intralcio". Poi racconta il momento più difficile, le dimissioni davanti al consiglio federale: "Mi sono messo a piangere, poi ho smesso perchè ho visto che piangevano tutti".
"Le indagini - ha proseguito - porteranno a controllare tutto. Io non avevo nessuna voglia di star lì perchè è giusto che ci sia mano libera per lavorare. Io ero solo d’intralcio, era inutile per me restare.
Sono andato al consiglio, nessuno mi ha chiesto le dimissioni ma mi sembrava doveroso farlo". Il Senatùr, incalzato da Macchiavello, fa luce anche su Roberto Maroni, accusato da molti di essere dietro alle quinte della bufera che si è abbattuta sul Carroccio: "Maroni traditore? Non è così".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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