Gli scontri. L'incomunicabilità. La rottura. Adesso si volta pagina. Giuseppe Rotelli annuncia la nascita di un nuovo ateneo: la Libera università San Raffaele. Dopo mesi da separati in casa, si consuma così il divorzio fra il nuovo patron dell'ospedale milanese e la vecchia dirigenza arroccata nella fondazione Monte Tabor. E ancora alla testa dell'università Vita-Salute. Questa istituzione, par di capire, ha ora i giorni contati. Rotelli non la uccide formalmente, ma di fatto la svuota sfrattandola dai locali di via Olgettina. Il comunicato dell'imprenditore parla chiaro: «Abbiamo promosso la costituzione di una nuova università che sostituirà l'ateneo Vita-Salute alla scadenza naturale della convenzione». Sul calendario la data fissata per «l'eutanasia» è quella del febbraio 2014, ma in realtà già dal prossimo anno accademico i giochi dovrebbero essere fatti. I 2.200 studenti delle tre facoltà - medicina, psicologia e filosofia - dovrebbero transitare individualmente insieme ai professori nella nuova struttura che occuperà i locali della vecchia. E che ne sarà la fotocopia. Per il corpo docente e per i ragazzi il passaggio dovrebbe essere indolore, ma certo fra Rotelli e i Sigilli, fedelissimi di don Verzè, si è combattuta negli ultimi mesi una battaglia furibonda di cui il Giornale ha dati puntualmente conto. Rotelli, fra le altre cose primo azionista, sia pure fuori patto, del Corriere della sera, ha acquistato l'ospedale, precipitato in una situazione drammatica dopo la morte del fondatore e il suicidio del suo braccio destro Mario Cal. Scandali. Arresti. Una voragine nei conti. E il crollo dell'immagine di un centro conosciuto in tutto il mondo, in cui si coniugavano la ricerca, l'insegnamento e, naturalmente, la cura dei malati.
Rotelli ha cercato inizialmente il dialogo, ma il contatto è andato a vuoto. Anzi, la Vita-Salute è stata blindata come un caveau con una doppia mossa. Alla presidenza è stata catapultata Raffaella Voltolini, da sempre fra le persone più vicine a don Verzè, e la casella del rettorato è stata occupata da Antonio Scala, chimico di lunga data. Insomma, non si è tenuto conto dell'indicazione dei docenti che avevano organizzato le loro primarie e avevano proposto una terna di nomi.
Non solo, al momento del suo insediamento la Voltolini ha tuonato contro il rischio di «imbastardimento». Un segnale inequivocabile nei confronti di Rotelli. È cominciata così una breve stagione di guerriglia. Alcuni dei nomi più noti dell'ateneo come Alberto Zangrillo, primario del reparto di rianimazione, medico personale di Silvio Berlusconi e vincitore delle primarie, e Massimo Clementi, preside di medicina, dopo aver cercato invano una qualche forma di tregua fra le parti, si sono schierati senza esitazioni con Rotelli.
Ora si arriva alla resa dei conti. Il taglio della convenzione toglie di fatto la terra sotto ai piedi dell'attuale establishment che perde le aule, le attrezzature scientifiche, la possibilità di sperimentare in sala operatoria la teoria spiegata a lezione. «Al San Raffaele - prosegue il gelido comunicato di Rotelli - c'è un'università non statale che per un'improvvida modifica dello statuto è fuoriuscita dalla simbiosi con le altre due funzioni. Noi stiamo recuperando questa anomalia».
Secca la replica della Voltolini: «L'università Vita-Salute non potrà comunque essere spenta da interventi esterni, senza la volontà del suo Consiglio d'amministrazione». Che in effetti è controllato dai Sigilli. Ma la partita sembra ormai giocarsi altrove. E gli studenti si preparano a traslocare. Senza muovere un passo.
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