I Paesi che più stanno risentendo della crisi non devono sentirsi abbandonati a sé stesso. È questo il succo del discorso che Mario Draghi, presidente della Bce, rivolge al Parlamento spagnolo. Sottolinea che "un futuro più prospero in Europa" è ciò che si cerca di raggiungere con le riforme. E che tra il 2009 e il 2012, ovvero in piena crisi, in Spagna si è assistito a un aumento del 20% sulle esportazioni. Numeri che assomigliano a quelli del "Portogallo" e "in misura minore" a quelli irlandesi.
Draghi mette in evidenza anche il trend positivo dell'euro, che indica "un ritorno di fiducia in Europa". Spiega anche che sarà necessario "verificare se l'apprezzamento può avre un impatto sulla stabilità dei prezzi" nell'eurozona. E che è "esagerato" però parlare di una guerra di valute.
Dopo i dati positivi, anche un monito. I Paesi dell'Eurozona possono avere fatto bene, ma nessuno "ha finito il lavoro, specialmente
538em;">nella competitività con le liberalizzazioni e le riforme del lavoro". Ciò che servirà sarà "un piano di bilancio di medio termine con dettagli sui tagli di spesa, essenziali ovunque".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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