Elezioni Regionali

Dramma Schlein: ko anche se vince

Il paradosso Sardegna: se prevale la Todde Conte s'intesterà il successo, colpa dei dem in caso di flop

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In attesa del voto sardo, il Pd ha congelato tutto. «Mi hanno detto che non si può decidere nulla fino a domenica prossima», confidava lunedì, in Direzione, il segretario regionale del Piemonte (dove si vota a giugno) Rossi ai suoi. Lo stesso spiegano dalla Basilicata (dove si vota ad aprile): le due regioni restano senza coalizione né candidati, con i 5S che rifiutano l`alleanza. Ma «se per caso si vincesse in Sardegna, tutto il quadro potrebbe cambiare».


La speranza è esile, anche perché di mezzo c`è il terzo candidato Renato Soru, che viene dal Pd e può togliere voti decisivi ai rosso-gialli: «Se non ci fosse lui sarei ottimista. Ma così la vedo difficile», spiegava ieri dall`isola il verde Angelo Bonelli. Ma se accadesse, la segretaria Elly Schlein è convinta che «Conte non potrebbe più fare l`anguilla giocando sei partite diverse - spiega un dirigente Pd - e sarebbe costretto a costruire la coalizione anche nelle altre regioni, perché la Meloni incasserebbe uno smacco e le elezioni politiche sarebbero più vicine». Il problema che molti altri dem si pongono, però, è a quali condizioni: quello sardo è un caso di scuola della strategia contiana. Ossia, per citare D`Alema, «capotavola è dove mi siedo io»: l`alleanza si fa solo alle sue condizioni e sui suoi candidati. Sotto la sua leadership, e con un Pd che si deve limitare a fare da portatore di voti (e da incassatore dei suoi frequenti insulti). Insomma, come spiegano i dem: «Se vince la Todde, il merito se lo prenderà Conte che la ha piazzata. Se perde, la colpa sarà del Pd che si è diviso».

Non a caso Todde, su dettatura di Conte, ha rifiutato il comizio con i capi dei partiti che la sostengono, su cui spingeva il Pd: sarà lui, in caso di vittoria, a spuntare al suo fianco per festeggiare. O a puntare il dito contro gli alleati se si perde. Una situazione win-win per lui, pronto a giocare anche con Salvini o con Meloni, a seconda della bisogna. Un rischio lose-lose per Schlein: incoronare Giuseppi come regista unico della coalizione, o accollarsi la sua sconfitta, e lasciarlo libero di giocare con Salvini o con Meloni a seconda della bisogna. «Siamo unitissimi a sostegno di Todde in una coalizione che il Pd sostiene con tutta la sua forza», dice lei dalla Sardegna.

Dove, durante un bagno di folla in piazza, le tocca anche il siparietto inatteso di una anziana signora che, in piazza, le strilla: «Vada a lavorare, come ho fatto io per 500 euro al mese».

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