Alessandra Perrazzelli amministratore delegato di Intesa Sanpaolo Eurodesk è presidente di «Valore D» associazione che mette insieme le voci di tante aziende per sostenere la crescita dei talenti femminili.
Qua da noi una nomina come quella di Marissa Mayer sarebbe sembrata quantomeno insolita...
«Sì perché Marissa Mayer non è solo una donna: è anche giovane e per giunta in attesa di un figlio. Non riesco a immaginare un connubio di fattori più sorprendete per un Paese come l'Italia».
Che cos'altro non sarebbe potuto succedere qua da noi?
«Che una donna con queste caratteristiche venisse chiamata da un'azienda come Yahoo. Non un'azienda dormiente, ma un colosso che vuole emerge tra gli altri. Evidentemente negli Stati Uniti ritengono che una donna giovane e incinta sia la manager col profilo giusto per raccogliere questa sfida. Se lo immagina qua da noi una cosa del genere?».
Ma Marissa Mayer ha 37 anni, non è così giovane...
«Là non lo è, ma qua da noi una trentasettenne è considerata ancora giovane e priva di esperienza».
Perché in Italia non assistiamo a cose del genere?
«Innanzitutto perché se hai un figlio per la maggior parte delle persone hai fatto una scelta. E cioè hai deciso di essere solo una madre. Da noi è così: o ti dedichi solo lavoro oppure pensi ai bambini. O di qua, o di là, senza vie di mezzo».
Non sarà che siamo poco combattive?
«È che nessuno ci ha educato a capire la nostra valenza. E infatti non sappiamo nemmeno dare il giusto valore monetario alle nostre prestazioni».
E questo ci penalizza..
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