Sarà che nella scorsa legislatura il Parlamento siciliano ha toccato il record di un terzo di deputati indagati, 29 su 90 (di centrodestra e centrosinistra), senza contare il governatore Raffaele Lombardo che si è dimesso proprio per i guai giudiziari. Sarà che il bisogno di moralizzare la politica, vedi il caso Lazio, è più che mai una priorità. Comunque, sta di fatto che il Pdl, in vista delle elezioni regionali del prossimo 28 ottobre in Sicilia, ha deciso di giocare d'anticipo, e su due fronti: intanto stop ai candidati inquisiti, con tanto di norme di sbarramento che vietano la candidatura a chi abbia pendenze per mafia, voto di scambio, riciclaggio e reati contro la pubblica amministrazione; quindi un vero e proprio codice etico che proibisce regalìe e clientele, codice a cui gli eletti dovranno attenersi e che, in caso di elezione del candidato Pdl Nello Musumeci, sarà il primo atto della nuova giunta.
L'iniziativa è stata presentata, a Palermo. «Vogliamo bonificare la politica ha spiegato il vicepresidente del Senato Domenico Nania, co-coordinatore del Pdl in Sicilia non solo attraverso il ricorso alla magistratura. Se si passa attraverso un codice di regolamentazione la politica riacquista il suo peso e decide chi deve allontanare e chi premiare». Si parte subito, con le «Norme di sbarramento per le candidature» elaborate, come il codice, con l'aiuto dell'ex presidente dell'Ordine degli avvocati di Palermo, Enrico Sanseverino. Il divieto di candidatura amplia le norme già in vigore e si estende anche a chi sia semplicemente rinviato a giudizio per associazione mafiosa, voto di scambio mafioso, riciclaggio, impiego di denaro o beni illeciti e per una serie di reati contro la pubblica amministrazione. Stop naturalmente a chi ha condanne definitive, ma pure a chi sia stato condannato in primo grado per reati in qualche modo riconducibili alla criminalità organizzata. Ogni candidato dovrà autocertificare di non avere pendenze previste dalle norme di sbarramento. E qualora uno dei casi previsti si verifichi dopo l'elezione - vedi il caso Fiorito - è prevista la sospensione automatica dal gruppo e, nei casi più gravi, l'espulsione. Quanto al codice etico, ci sono una serie di paletti tesi a garantire trasparenza e legalità. Uno per tutti: vietati i regali, per l'eletto e per familiari e affini, che superino il valore di 100 euro.
Un buon esempio, anche per la sinistra. Che però in Sicilia storce il naso per l'esclusione di alcuni reati. Come l'esercizio abusivo dell'attività finanziaria, accusa mossa al deputato regionale Pdl Roberto Corona, che sarà ricandidato.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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