"È un trim...". Il cantante de Le Vibrazioni insulta Salvini dal palco

Polemiche sulle dichiarazioni del cantante durante l’evento a Trinitapoli. La Lega: "Inaccettabile"

"È un trim...". Il cantante de Le Vibrazioni insulta Salvini dal palco
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“È un trim…”. Un termine – o meglio un insulto – tipicamente pugliese. Così Francesco Sarcina, leader de Le Vibrazioni, ha definito Matteo Salvini durante un concerto a Trinitapoli, provincia di Barletta-Andria-Trani. Dopo aver criticato i colleghi che utilizzano l’autotune e ostentano una vita di lusso, il cantante si è scagliato contro il governo e in particolare contro il vicepremier.

“Stiamo morendo di fame, questi ministri ci stanno dissanguando” l’affondo di Sarcina: “Salvini è un trim… pure lui, siamo combinati male e loro ostentano la ricchezza e noi li guardiamo”. Il frontman de Le Vibrazioni ha raccolto qualche applauso dal pubblico, ma ha inevitabilmente aperto un caso. Immediato l’intervento del sindaco di Trinitapoli Francesco Di Feo, esponente di una lista civica appoggiata dal centrodestra: “Pensavamo di assistere a un concerto e invece ci siamo ritrovati dinanzi a un cantante vestito da comiziante che ha usato toni e parole da troglodita – riporta La Gazzetta del Mezzogiorno – Offendere le istituzioni con quei termini, è stato irrispettoso oltre che grezzo e maleducato visto che alle sue spalle aveva pure la chiesa della Madonna di Loreto”.

La Lega è su tutte le furie. “Gli attacchi ingiustificabili e strumentali al ministro Salvini durante il concerto di Trinitapoli da parte del cantante delle Vibrazioni Sarcina non possono che provocare sdegno” le parole del commissario della Lega Puglia, il senatore Roberto Marti: “È totalmente fuori luogo vedere utilizzare spazi ed eventi che dovrebbero essere dedicati alla cultura e alla musica per una banalizzazione del dibattito politico attraverso insulti. Una brutta caduta di stile che nulla ha a che vedere con i valori che dovrebbero ispirare l'arte e chi sale su un palco".

Sulla stessa lunghezza d’onda Rossano Sasso, che ha bollato la vicenda come un “triste spettacolo di un artista in cerca di visibilità che, invece di far parlare la sua musica, cerca titoli insultando chi governa”: “Se Sarcina vuole davvero essere coerente con le sue ‘idee’, rinunci pure al compenso di

decine di migliaia di euro ricevuto per l'esibizione dal Comune di Trinitapoli, amministrato da quel centrodestra che tanto disprezza. Altrimenti, oltre a fare la figura del cafone, rischia anche quella del ciarlatano”.

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