Ecco la carta che spariglia i giochi: in campo pure i governatori del Sud

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Ecco la carta che spariglia i giochi: in campo pure i governatori del Sud

Roma Fumata bianca per la lista del Sud che si presenterà alleata con il Pdl. Il vertice convocato a via dell'Umiltà per sciogliere gli ultimi nodi ha dato esito positivo e si è concluso con un nuovo appuntamento fissato per oogi. Dopo alcuni stop and go, il via libera di Silvio Berlusconi è arrivato e si punta a una riunificazione dei vari movimenti. A capitanare l'operazione sarà Gianfranco Miccichè, - ieri assente perché impegnato nel tentativo di coinvolgere anche Raffaele Lombardo - e il simbolo dovrebbe essere quello di Grande Sud.
Al vertice, oltre al segretario del Pdl e Denis Verdini, erano presenti i governatori di Campania, Calabria e Molise, Stefano Caldoro, Giuseppe Scopelliti e Michele Iorio, oltre a Raffaele Fitto. Al tavolo si è seduto anche Clemente Mastella, eurodeputato, che dovrebbe essere candidato in Campania. I governatori - a cui va aggiunto l'abruzzese Gianni Chiodi - non saranno candidati direttamente, ma si impegneranno in prima persona. Così come sarà della partita Adriana Poli Bortone che è già al lavoro sulle liste ed è convinta che il progetto possa rappresentare «un vero valore aggiunto per il centrodestra».
L'obiettivo è mettere in campo una lista meridionalista che trasmetta una idea di rinnovata coesione e unità da presentare al Senato e alla Camera, alleata del Pdl. Il raggruppamento assumerebbe quindi le fattezze di una sorta di grande alleanza sudista, capace di mettersi alle spalle le infinite diatribe e conflittualità del passato e ricucire rapporti perlomeno altalenanti, in modo da fare da contrappeso alla Lega (con la quale Berlusconi dovrebbe chiudere a stretto giro l'accordo elettorale nazionale). L'ambizione è anche quella di provare a inserire forze fresche - che facciano da contraltare alla vecchia guardia - attraverso la candidatura di giovani amministratori locali che possano vantare forte consenso sul territorio e non siano stati ancora travolti dall'onda anomala dell'antipolitica.

Un mix di novità e radicamento che potrebbe fruttare un valore aggiunto importante per il centrodestra, soprattutto al Senato dove il premio di maggioranza è su base regionale. In questa chiave, dopo la sconfitta del fronte moderato in Sicilia, va anche letto il tentativo di ricucitura con Miccichè e Lombardo. Dirigenti politici che vantano bacini elettorali imprescindibili per scongiurare una vittoria del centrosinistra nell'isola. Se però il rapporto con Miccichè appare già recuperato grazie anche alla mediazione diretta di Berlusconi, più difficile appare la cancellazione di scorie e ruggini di vecchia data accumulate in questi anni con l'ex governatore Lombardo.

Alla riunione erano presenti anche Renata Polverini - corteggiata dall'Udc per una candidatura nel Lazio - e Gianni Alemanno. Resta da verificare il ruolo che potrebbe avere Mara Carfagna. L'ex ministro delle Pari opportunità si dice onorata per l'interesse nei suoi confronti, manifestato dai promotori del progetto, ma assicura che non potrà aderire avendo ottenuto l'incarico di commissario Pdl per la provincia di Salerno. Di sicuro, però, il suo ruolo in campagna elettorale al Sud sarà tutt'altro che periferico. A lei sarà delegato il compito di rinnovare il profilo di un partito dilaniato da guerre intestine in Campania.

Mettendo la sua popolarità al servizio degli interessi del Mezzogiorno. Ma scoppia la grana Lazio. Il Pdl vuole esprimere un candidato governatore. Francesco Storace la chiude così: «Questa è una chiusura a Berlusconi, non a me».

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