
“Non si può stare con le bandiere dell’Ucraina. È quello che abbiamo deciso”. Così i ragazzi Pro Pal dei centri sociali vicini a Potere al Popolo e a Cambiare rotta hanno aggredito verbalmente Ivan Grieco, content creator e attivista politico che si era presentato alla manifestazione di piazza Vittorio con la bandiera ucraina e quella palestinese attaccate su un’unica asta.
“È una manifestazione pubblica. Gradiremo, cortesemente, che non aveste questa bandiera”, dicono i ragazzi come si può notare anche dal video girato e pubblicato dallo stesso Grieco che è stato rilanciato da Welcome to favelas e che ottenuto più di 800mila visualizzazioni. “Sennò cosa succede?”, chiede Grieco a cui, poco dopo, viene rubata la bandiera ucraina da una ragazza scaltra e veloce che scappa rapidamente col vessillo contestato in mano. “Ridatemi la bandiera”, grida il content creator mentre i ragazzi dei collettivi gli bloccano il passaggio e gli intimano di abbassare le mani. “Siete solo dei provocatori”, risponde, invece, un ragazzo dei collettivi. “Qual è il problema della bandiera Ucraina. Sono venuto a solidarizzare con i popoli invasi: Ucraina e Palestina. Perché non posso?”, si chiede Grieco che rimane sconcerto dalla risposta che riceve. “Sono fascisti”, dicono i manifestanti. Il video si conclude con l’attivista politico che commento: “Ah, in Ucraina sono fascista? In Russia sono fascisti!”. E aggiunge: “La Wagner che cos’è?”.
Grieco, raggiunto telefonicamente da ilGiornale.it, spiega: “Queste non mi sembrano manifestazioni verso il popolo palestinese, a me sembrano manifestazioni contro l'Occidente, contro il mondo occidentale, contro gli Stati Uniti e contro l'Europa altrimenti non mi avrebbero mai strappato la bandiera ucraina e non è la prima volta che succedono episodi di questo tipo”. L’accusa di fascismo non regge perché anche in Ucraina, secondo Grieco, c’è un popolo oppresso proprio come la Palestina e l’Iran, due Paesi non propriamente democratici.
“In Palestina gli omosessuali vengono ammazzati, in Iran le donne devono girare col velo, quindi non stiamo parlando di paesi che rispettano i diritti fondamentali, eppure giustamente siccome si parla di civili, di bambini ammazzati e bombardati, solidarizziamo con loro”, osserva Grieco che è andato in una piazza così ostile “per smascherare l'ipocrisia di molta gente e cercare di far ragionare quelli un po’ più moderati”. E assicura: “Non sono un agitatore di destra, ma un progressista di centro vicino a Mario Draghi in economia e a favore della regolamentazione delle droghe leggere, dell'eutanasia, dell’aborto ecc…”.