Le lacrime della cantante Elisa a seguito dello stop della Global Sumud Flotilla da parte di Israele sono diventate rapidamente virali. Il video, brevissimo, ha fatto il giro del web più per lo stupore di vedere così una delle grandi voci della musica italiana che per la condivisione del messaggio. «Adesso che hanno bloccato la Sumud Flotilla, portateli voi gli aiuti in poche ore. Portate voi gli aiuti, perché stanno morendo», dice Elisa mentre piange, quasi disperata. Va però detto che Israele ha dichiarato di non aver trovato derrate alimentari destinate a Gaza, nelle barche che ha fermato, anche se dalla Flotilla sostengono il contrario. Molti le hanno considerate esagerate, a tratti persino finte.
Ma ci sono anche altre preoccupazioni per la cantante in questo periodo, come per esempio i conti della Asile production, la sua casa di produzione. Secondo quanto riferito da Open, sito diretto da Franco Bechis, infatti, gli incassi dell’ultimo anno sarebbero scesi ben al di sotto del milione, fermandosi a circa 945.000 euro. Un decremento importante rispetto ai risultati dell’anno precedente, quando gli incassi erano stati di oltre 1.2 milioni euro, che si accompagnerebbe anche a una riduzione dei guadagni, fermi a circa 118.000 euro (al netto) rispetto agli oltre 400.000 dell’anno precedente. Cioè 9mila euro al mese a fronte di 34mila.Sono fluttuazioni normali per un artista, che dipendono da numerosi fattori ma che forse incidono sull’umore, anche se a questi livelli non portano alle lacrime.
Probabilmente nel prossimo futuro Aisle vivrà nuovamente conti più floridi, visto che nei prossimi mesi, e la prossima primavera, torneranno i concerti nei palazzetti, ben 30 date. Il tutto per altro si aggiunge al concerto-evento tenuto allo Stadio San Siro di Milano che, con ogni probabilità, ha portato un guadagno che contribuirà agli incassi dell’anno in corso. I concerti porteranno incassi anche tramite il merchandising e tutto l’indotto che produce un tour come quello, che comprende nuovi dischi venduti ma anche un probabile aumento dei diritti per gli ascolti dei brani in streaming. Per non parlare del singolo che dovrebbe uscire entro l’anno e che potrebbe infondere nuova linfa ai bilanci della casa di produzione. Ma intanto la situazione è questa.
Chi ha visto il video di Elisa, e poi ha letto l’analisi di Open, ha collegato le due cose.