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Emilia, altri 900 milioni per i lavoratori

I fondi per la Cig. Stallo sul commissario, l'ipotesi tecnico. E martedì arriva Mattarella

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Anche il presidente della Repubblica sarà presto in Emilia Romagna: martedì, ha annunciato ieri il Quirinale, Sergio Mattarella incontrerà in mattinata a Forlì cittadini e soccorritori, poi visiterà le zone colpite dall'alluvione e vedrà gli amministratori locali. Intanto continuano polemiche e battibecchi sulla nomina del commissario che dovrà gestire la seconda fase dell'emergenza e la ricostruzione. L'Emilia Romagna, il «partito dei governatori» (anche di centrodestra) e il Pd premono perché si arrivi al più presto alla nomina «naturale», ossia quella del presidente della Regione Stefano Bonaccini. «Sono molto d'accordo con Meloni quando dice di evitare il teatrino politico con la gente ancora sott'acqua», sottolinea il sindaco dem di Ravenna Michele De Pascale, «Ma trovo inaccettabile che il dibattito sia se a gestire i fondi debba essere la destra e la sinistra. La cosa più naturale sarebbe partire dalla Regione, che ha le competenze in materia e la struttura tecnica per farlo». Ma il governo pare deciso a rinviare il più possibile la scelta, e a puntare su un «tecnico» della propria area, cui affidare il flusso di risorse per la ricostruzione. Anche perché, ricordano in molti, tra un anno e mezzo si voterà per le Regionali in Emilia e il centrodestra - dopo il clamoroso flop di Salvini e Borgonzoni nel 2020 - vuol riprovare a espugnare il feudo rosso per eccellenza. «Nomineremo il commissario al momento opportuno - dice il ministro degli Esteri e vicepremier Antonio Tajani - adesso serve affrontare il tema emergenza». Mentre il ministro ai Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani (Fdi) trova «poco interessante e poco edificante il dibattito su chi sarà il commissario, a me interessa che i soldi arrivino a destinazione e che vengano spesi bene e presto. Tutto il resto è secondario». Per ora comunque la sintonia tra esecutivo Meloni e regione a guida dem su misure e iniziative per affrontare il dopo-alluvione funziona. «Governo e Emilia-Romagna hanno dialogato per fare il meglio possibile e dare risposte alle popolazioni colpite», nota l'assessore allo Sviluppo economico e Lavoro emiliano, Vincenzo Colla, che ieri ha incontrato la ministra del Lavoro e Politiche sociali, Marina Calderone. Insieme, hanno annunciato che i circa 400mila lavoratori che vivono e lavorano nelle aree colpite dall'alluvione potranno beneficiare di ammortizzatori sociali per 900 milioni di euro. Da una prima stima, ha spiegato la ministra, «le misure riguardano circa 100 mila autonomi», più circa 300 mila dipendenti delle diverse filiere interessate. Un settore cruciale e da far ripartire subito è quello del turismo: «L'industria delle vacanze qui è pronta, e abbiamo bisogno che questo messaggio arrivi chiaro e forte a tutti», ha sottolineato ieri Bonaccini che, insieme alla ministra di settore Santanchè ha annunciato misure e ristori immediati per ripristinare le attività e una campagna internazionale di promozione e rilancio: «Non possiamo permettere che dopo la tragedia ci sia anche una tragedia economica: questo è un popolo che vive di turismo e ha insegnato al mondo cosa è l'accoglienza», dice la ministra.

Mentre Stefano Bonaccini annuncia: «C'è ancora tanto da fare per ricostruire, ma i nostri luoghi di vacanza sono già pronti».

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