Una nuova tragedia, una tragedia annunciata. Il Mar Mediterraneo che porta altri cadaveri, in quel limbo d'acqua che divide il Nord dell'Africa da un'Italia vista da centinaia di migliaia di disperati come il ponte d'accesso per l'Europa dorata. E la Marina militare italiana a solcare quelle acque per recuperare i corpi senza vita. Ragioni umanitarie, l'operazione Mare Nostrum e una strage senza fine che l'Unione europea e il Viminale non vogliono vedere. Si schermano dietro ai soccorsi, ai fondi stanziati per correre a soccorrere i barconi in difficoltà, alle maglie larghe sul diritto d'asilo. Ma la realtà è un'altra, ben più tragica.
Oggi come il 3 ottobre 2013. Un'altra tragedia, altri morti. Allora le acque fredde a poche miglia da Lampedusa resituirono alla terra 366 cadaveri. La più grande catastrofe marittima legata all'immigrazione clandestina. Oggi le acque assassine sono quelle che bagnano le coste libiche. Ad appena 40 miglia dall'Africa un gommone carico di immigrati è affondato. È toccato alla nave Dattilo della Capitaneria di Porto, che ha effettuato il primo intervento di soccorso, recuperare una decina di cadaveri mentre la nave Chimera ne soccorreva circa 400. Il governo assiste al quotidiano massacro senza muovere un dito. "L’Italia è un paese accogliente ma non può accogliere tutti. Mare Nostrum non è solo un problema italiano - ha detto in mattinata il ministro dell’Interno Angelino Alfano - o l’Europa prende in carico Mare Nostrum o noi lo lasceremo continuando comunque a soccorrere i migranti". La stessa litania è stata pronunciata dal premier Matteo Renzi davanti all'assemblea nazionale del Pd: "Noi chiediamo che l’operazione ’Mare nostrum’ sia gestita insieme dall’Europa, non che sia cancellata". Ma nulla si muove. Niente cambia.
Dall'inzio del 2014, le acque del Mediterraneo hanno portato in Italia già 50mila immigrati. E dieci volte tanto potrebbero arrivare. Ci sono, infatti, almeno 500mila rifugiati stipati nei campi profughi che potrebbero partire per l'Italia. Un'orda che l'Italia non può far altro che accogliere. Perché le regole d'ingaggio imposte da Bruxelles all'Italia sono proprio queste.
Così l'operazione Mare Nostrum non solo arriva a costare alle casse dello Stato circa 10 milioni di euro al mese, ma finisce per attirare sempre più extracomunitari. Con tutte le conseguenze del caso: centri di prima accoglienza al collasso, fondi esauriti già dopo pochi mesi e dieci militari positivi alla tubercolosi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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