Assalto No Tav in Val di Susa e violenza contro le forze dell'ordine: 55 denunciati

Sono 55 le persone denunciate e tra loro ci sono, oltre agli antagonisti, ci sono anche gli esponenti di Askatasuna, il centro sociale "protetto" dal Comune di Torino

Foto di repertorio
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Lo scorso lunedì in Val di Susa si sono registrate nuove violenze sul cantiere dell'alta velocità Torino-Lione da parte dei soliti movimenti No Tav. In quest'ultimo caso i protagonisti sono stati gli esponenti più giovani, legati al KSA, espressione di Askatasuna in ambito studentesco. D'estate questa zona è soggetta a diventare area di campeggio da parte dei centri sociali e anche il 2024 non fa eccezione con l'inizio di "Estate di lotta No Tav" che lunedì ha visto il primo accampamento nella zona dei "Mulini di Clarea". Quest'oggi, la Digos della Questura di Torino ha complessivamente denunciato 55 tra militanti di Askatasuna e antagonisti provenienti da altri contesti territoriali.

Le accuse per loro sono di inottemperanza ai provvedimenti dell'autorità e violazione del foglio di via dai comuni della Val Susa. Dallo scorso novembre, infatti, il cantiere di Chiomonte è sottoposto a sequestro preventivo dallo scorso novembre ma questo non ha impedito ai No Tav di salire verso i Mulini e cercare di assaltare la recinzione che delimita l'area per danneggiare la concertina di protezione. Per raggiungere il loro intento, i manifestanti, tutti preventivamente travisati, hanno adoperato anche dei bastoni.

Gli attacchi sono andati avanti anche nelle due notti successive: in gruppi di trenta, quaranta unità, hanno ripetutamente tentato di danneggiare e rimuovere le concertine poste a protezione del sito utilizzando tenaglie, grossi ganci in metallo, alcune funi e praticando battiture con grossi bastoni e rami. Gli attacchi sono stati perpetrati anche a danno degli agenti di pubblica sicurezza posti a presidio dei cantieri, che sono stati fatti oggetto di lancio di pietre e oggetti contundenti.

Questa è un'anteprima di ciò che, più in grande, accadrà prossimamente con il "Festival dell'Alta Felicità" che richiama ogni anno in Val di Susa migliaia di persone da tutta Italia e non solo. "Mi chiedo se la collega Boldrini sappia che si tratta della stessa organizzazione i cui appartenenti, da ultimo, ieri difendeva in commissione, in un'interrogazione al Ministro Piantedosi", ha dichiarato Augusta Montaruli, onorevole deputato di Fratelli d'Italia, invocando "una condanna netta di quanto avvenuto e piena solidarietà nei confronti delle forze dell'ordine costantemente attaccate, solo perché svolgono il loro lavoro, non solo dagli esponenti del centro sociale ma evidentemente anche dai politici di sinistra".

La stessa sinistra che fino a poche settimane fa voleva offrire un ombrello politico al centro sociale Askatasuna, prima che una legge regionale bloccasse la regolarizzazione della struttura occupata illegalmente da anni. Ma potrebbe non bastare. "Ad aggredire le forze dell’ordine sono quegli stessi antagonisti cui il Comune di Torino sta concedendo formalmente il cortile di un palazzo comunale, che evidentemente loro continuano ad usare come covo per portare avanti la consueta violenza politica", ha spiegato l’assessore della Regione Piemonte Maurizio Marrone. Sono state tante, giustamente, le condanne per l'aggressione subita a Torino dal giornalista Joly.

Ma oggi tutto tace: "L'indignazione del sindaco contro la violenza va forse in vacanza quando l’estrema sinistra assalta militarmente un cantiere strategico?". Domanda, quella dell'assessore, che è destinata a rimanere lettera morta.

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