
Scoppia il caso in Commissione Libe. Domani, 14 maggio, al termine seduta del gruppo di monitoraggio interno alla commissione LIBE (libertà civili, giustizia e affari interni) sul tema dello stato di diritto e libertà di stampa in Italia, è prevista una conferenza stampa della delegazione di Fratelli d’Italia-ECR per denunciare un grave caso di censura. Tra gli altri, sono stati invitati a partecipare anche Tommaso Cerno, direttore del quotidiano Il Tempo, Manuela Biancospino, tra le fondatrici dell’associazione Giornaliste Italiane e, collegato da remoto, anche Jacopo Coghe dell’associazione Pro Vita & Famiglia. La conferenza stampa è incentrata sul tema dello stato di diritto e libertà di stampa in Italia dopo l'esclusione di Cerno dalla seduta della Commissione Libe, alla quale sono stati ammessi solamente il direttore di Fanpage e il conduttore di Report.
"Hanno comunicato al gruppo che mi aveva proposto, quello di Fratelli d'Italia, che la mia candidatura è stata rifiutata: la presidente del gruppo di monitoraggio della commissione Libe che si occupa dello stato di diritto ha stabilito che potranno parlare solo Sigfrido Ranucci e il direttore di Fanpage Francesco Cancellato", ha reso noto Cerno in una dichiarazione affidata all'agenzia Adnkronos. Cerno ha ammesso di essere rimasto "molto sorpreso e colpito" dall'esclusione, perché "censurano un giornalista che da quando aveva 16 anni si occupa di diritti civili, di biotestamento, che si è occupato del caso Englaro, del gay pride, che dirige un giornale che mi sembra essere una voce libera di questo". Proprio a fronte dell'impegno costante profuso e della scelta di essere una voce libera, Cerno non si capacita dell'esclusione: "Mi domando sulla base di quale criterio proprio io sia stato escluso. E allora la mia risposta è quella che mi ripeto ogni giorno, ovvero che in Italia c'è sì il fascismo, ma sta all'opposizione, non al governo".
Andrea Delmastro delle Vedove, deputato di Fratelli d'Italia e sottosegretario alla Giustizia ha espresso solidarietà a Cerno, escluso "per una decisione ideologica e unilaterale. È paradossale che, in un incontro sul pluralismo dell'informazione, venga censurata la voce di un giornalista che ha dedicato la propria carriera ai diritti civili e alla libertà". Curioso, conclude, "che chi si riempie la bocca di democrazia e di tutela dei diritti, selezioni i giornalisti in base all'allineamento politico. La libertà di stampa si difende ascoltando tutte le voci, non solo quelle che fanno comodo". Il copresidente del gruppo Ecr nel Parlamento Europeo Nicola Procaccini, ha dichiarato di aver chiesto di "riequilibrare" il panel proponendo nomi di aree diverse ma "l'unico che è stato accettato è Francesco Greco, presidente del Consiglio Nazionale Forense".
Oltre a Cerno, ha aggiunto Procaccini "non è stato accettato Pro Vita e Famiglia come contraltare alle associazioni Lgbtq" e non è stata accettata nemmeno la presidente delle Giornaliste italiane, Paola Ferazzoli, da lui proposta "perché capace di parlare sia di giornalismo e libertà di stampa che anche di gender equality".
Per tali ragioni, ha concluso, "noi faremo una conferenza stampa, domani, commentando quello che si è detto nel gruppo di monitoraggio, perché, peraltro, si svolge senza la possibilità di far accedere i giornalisti".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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