Esser troppo pigri uccide come il fumo

Ecco il quiz estivo da discutere durante la calura estiva sotto l'ombrellone: fa più male il fumo o l'inattività fisica? Si ammala di più un pigro o un fumatore?
La risposta esatta ve la offriamo noi. Con tanto di documentazione scientifica: la pigrizia danneggia tanto quanto il fumo. Dunque, se uno fuma (tanto) si ammala, sbaglia però chi pensa di evitare malanni perché non fuma ma in compenso non muove un muscolo tranne quelli facciali. La pigrizia è una brutta bestia, signori, da trattare come una pandemia, dicono gli esperti, visto che provoca ben 5,3 milioni di vittime l'anno in tutto il mondo. In pratica, circa il 10 per cento delle morti premature sono causate dalla mancanza di moto.
Qualche cifra su cui riflettere. L'inattività è responsabile del 6 per cento dei casi di malattie coronariche e del 7 per cento di quelli di diabete di tipo 2. Non solo. Circa il 10 per cento dei casi di cancro al seno e al colon è associabile alla mancanza di attività fisica. E soltanto in Europa, 121mila persone avrebbero potuto salvarsi se avessero fatto con regolarità un po' di sport.
I numeri sono elencati in uno studio internazionale pubblicato su Lancet proprio in occasione delle Olimpiadi di Londra che molti di noi si godranno stravaccati in poltrona con birra, patatine e perché no, con qualche sigaretta. E non è una casualità che il team di 33 scienziati diretto dall'epidemiologa I-Min Lee del Brigham and Women's Hospital di Boston abbia voluto snocciolare numeri da brivido proprio quando gli atleti manifestano al mondo i miracoli del nostro fisico. Gli scienziati vogliono smuovere le coscienze di quel terzo di adulti (i peggiori sono gli inglesi) che non camminano, non corrono, non vanno in palestra, non portano il cane al parco, non offrono un esempio di vita sana ai propri figli. Insomma, di tutti i milioni di umani che vivono in modo malsano. E allora ecco la sferzata via cavo. «Con l'arrivo delle Olimpiadi - spiega Pedro Hallal, uno dei ricercatori, alla Bbc online - lo sport e l'attività fisica attireranno l'attenzione mondiale. La sfida a livello globale è chiara: rendere l'attività fisica una priorità di salute, per migliorare il benessere e ridurre l'incidenza delle malattie».
Eppure basterebbe così poco per evitare brutti guai. Un adulto dovrebbe fare almeno 150 minuti di esercizio moderato a settimana: come una passeggiata di mezz'ora cinque giorni su sette oppure fare giardinaggio, lavori casalinghi. Ma non è così facile come sembra. A volte non c'è davvero tempo per fare sport. I pendolari, per esempio, il tempo libero lo sprecano ad aspettare i treni e i loro ritardi. Ma gli italiani, se potessero avere più tempo libero, vorrebbero fare più sport. Almeno a parole. Gabriele Riccardi, della Società italiana di diabetologia, sostiene invece che è lo stile di vita a danneggiare la società moderna.

«Neanche la rivoluzione dei trasporti a inizio secolo aveva scatenato l'emergenza obesità» dice. E punta l'indice sullo «stile di vita sedentario, peggiorato negli ultimi 30 anni dalle troppe ore sedute al computer o davanti alla Tv».

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