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Il "nuovo" Pd della Boldrini? Ecco come sarà. Poi l'attacco alla destra

L'ex presidente della Camera auspica un Pd dalla "chiara identità europeista, ambientalista, femminista pacifista". Immancabile poi l'attacco alla "destra peggiore di sempre"

Il "nuovo" Pd della Boldrini? "Europeista, ambientalista, femminista"

Nuovo Pd, vecchia sinistra. A giudicare dai sommovimenti in corso, il futuro del Partito Democratico è ancora avvolto tra le fitte nebbie dell'incertezza. In preda al rischio che il tanto auspicato rinnovamento si trasformi in una grande occasione sprecata; nell'ennesima ripartenza a tutto gas, ma con la retromarcia ingranata. Tra i dem non manca infatti chi sogna un partito dalla forte impronta identitaria, in grado di radunare la "comunità progressista" attorno a temi quali l'ambientalismo, l'europeismo e il femminismo. Se queste sono le prememesse, il rischio della deriva ideologica è già dietro l'angolo.

La discussione sul "nuovo Pd"

A quanto si intuisce, tuttavia, sarebbe proprio questo il Pd sognato da Laura Boldrini, sostenitrice della candidatura di Elly Schlein. "Ho partecipato alle attività del comitato costituente del nuovo Pd. Non ho mai avuto la sensazione di perdere tempo nè che questi incontri fossero un esercizio inutile. Al contrario", ha affermato in una nota l'ex presidente della Camera, entrando poi nel merito degli argomenti affrontati con i colleghi. "Sono state discussioni approfondite sulla visione del mondo, del Paese e sui principi attorno ai quali si ritrova una comunità progressista", ha precisato ancora la deputata dem, secondo la quale la nuova carta dei valori Pd (anch'essa divenuta motivo di attriti nel partito) deve essere essere "fonte di ispirazione, in particolare per i ragazzi e le ragazze, uno strumento di aggregazione e coinvolgimento".

"Chiara identità femminista e pacifista"

Così, Boldrini ha tracciato la propria linea valoriale per il futuro del Partito Democratico. "È il momento di fare la propria parte e partecipare attivamente a questo processo, per realizzare una nuova forza politica con una chiara identità europeista, laburista, ambientalista, femminista e pacifista, che sia il principale argine e alternativa alla destra peggiore di sempre. Andiamo avanti, con coraggio e determinazione", ha dichiarato l'ex presidente della Camera, riproponendo l'ormai nota retorica contro la destra brutta e cattiva. Domanda: riuscirà mai la sinistra italiana a riformare se stessa senza gettare fango sugli avversari? L'operazione consentirebbe peraltro ai progressisti di rivendicare una maturità politica sinora smentita dai continui attacchi strumentali alla controparte.

Gli attacchi al centrodestra e i nuovi segnali

Al momento i segnali d'evoluzione non sono troppo incoraggianti. Tuttavia, un piccolo spiraglio di speranza lo ha offerto nelle scorse ore Stefano Bonaccini. Pur rivendicando con orgoglio il proprio passato da comunista, l'esponente Pd ha assicurato di voler incontrare il premier Meloni in caso di vittoria tra i dem. "Se vincerò le primarie, le chiederò un incontro. Non certo per discutere del bilancio. Per dirle che la considererò sempre un’avversaria, mai una nemica", ha affermato. Chissà poi se le buone intenzioni troveranno riscontro.

Pd, "Cambiare nome? Parliamone"

Intanto, Boldrini ha aperto alla possibilità che il Partito Democratico possa anche cambiare nome. "Parliamone senza pregiudizi", ha chiosato.

Ma il futuro dei democrats nostrani non dipende certo da una dicitura.

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