Milano - Gli incontri sono già iniziati, e l'unica cosa sicura è che sarebbe stato curioso assistervi. Da una parte del tavolo, una funzionaria del ministero della Giustizia, abituata a trattare con malavitosi seriali e devianti occasionali. Dall'altra, un signore di 77 anni, già imprenditore di successo ed ex presidente del Consiglio, condannato per frode fiscale nonostante le sue proteste di innocenza. Una ampia chiacchierata, la prima di una lunga serie che mese per mese accompagnerà Silvio Berlusconi nella espiazione della sua pena in affidamento ai servizi sociali.
La funzionaria è Severina Panarello, capo dell'Ufficio esecuzione penale esterna di Milano. Donna del sud, nota tra i suoi collaboratori per una certa rigidità di fondo. Dalla decisione del tribunale di sorveglianza di Milano che ha ammesso il Cavaliere all'affidamento, l'attenzione della pubblica opinione e dei mass media si è inevitabilmente concentrata sulle quattro ore di lavoro settimanale che verranno svolte alla Sacra Famiglia di Cesano Boscone. Al termine dell'affidamento, l'Uepe dovrà stendere una relazione su come Berlusconi abbia affrontato il suo impegno tra gli anziani e i malati: e qui, visto il brio con cui l'ex premier ha affrontato l'impegno, difficilmente da lì verranno sorprese. Ma la primavera prossima, al momento di tirare le somme, i giudici dovranno valutare anche un'altra relazione, quella sull'andamento dei colloqui, e qui il tema è più complicato. La Panarello non ha certo tra i suoi compiti quello di convincere Berlusconi a confessare. Ma portare il condannato a rivisitare in modo critico i suoi comportamenti, fino ad apprezzarne il disvalore sociale, fa parte del programma. E come si fa, se quello nega di avere mai sottratto al fisco neanche un euro?
Severina Panarello e Silvio Berlusconi si erano già conosciuti lo scorso 23 aprile, negli uffici milanesi dell'Uepe assediati dai giornalisti, quando il Cavaliere si era presentato per accettare le prescrizioni del tribunale ed iniziare a scontare la pena. Il secondo incontro invece è avvenuto in gran segreto, all'inizio di questo mese. Per potersi vedere senza troppi clamori, hanno scelto gli uffici della Sacra Famiglia a Cesano Boscone, la stessa struttura dove pochi giorni dopo Berlusconi avrebbe iniziato la sua attività di volontario. L'incontro è durato circa un'ora. Si è trattato più che altro di una prima presa di contatto, in cui a Berlusconi è stato spiegato come si svolgerà il «trattamento». Ed è un trattamento che inevitabilmente comporta una dose di introspezione forse inconsueta per un uomo come il Cavaliere. Non saranno sedute psicanalitiche, ma una quota di elemento psicologico conterà nella valutazione finale, in base alla quale i giudici decideranno se l'esperimento (perché di esperimento per la legge si tratta) ha avuto successo.
Dopo l'accettazione delle regole e l'arrivo notturno dei primi controlli di polizia, un altro tassello della espiazione ha insomma messo Berlusconi davanti alla sua condizione di condannato. Gli incontri con la Panarello andranno avanti con cadenza mensile, in località concordate di volta in volta.
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