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"Fatti delle domande". Renzi "scippa" la deputata a Calenda

La deputata Gruppioni passa da Azione a Italia Viva, innescando nuove frizioni tra Calenda e Renzi. Il primo parla di "scippo", il secondo non fa attendere la propria replica al vetriolo

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S'erano tanto amati (per poco, in verità). Ma ora tra Renzi e Calenda volano solo schiaffoni. Il più recente l'ha metaforicamente rifilato il leader di Italia Viva all'ex alleato, al quale è riuscito a sottrarre la deputata Naike Gruppioni. L'imprenditrice bolognese, già esponente della direzione nazionale di Azione, è infatti passata al partito renziano lasciando di stucco il proprio ex leader. Pare infatti che Calenda abbia appreso la notizia dai giornali, ritrovandosi dalla sera alla mattina con una parlamentare in meno. La circostanza ha chiaramente creato nuove frizioni tra i due capi politici, che sono tornati a mandarsi frecciatine a distanza.

"Abbiamo appreso stamattina da un giornale di questo 'scippo'. Faccio i migliori auguri a Naike. Ogni scelta è legittima e rispettabile. Mi permetto solo di notare che, per rispetto alla comunità che l'ha eletta sei mesi fa quasi senza conoscerla, una comunicazione preventiva sarebbe stata più elegante", ha scritto Calenda su Twitter, manifestando così il proprio disappunto per le modalità di quel cambio di casacca. "Immagino che l'uscita a sorpresa fosse parte dell'accordo di ingaggio...", ha poi proseguito il leader di partito in tono polemico. Poi la stoccata più esplicita all'ex alleato fiorentino: "Questa vicenda, altrimenti irrilevante, spiega bene la distanza nei comportamenti con Matteo Renzi. Mentre noi eravamo impegnati in giro per l'Italia a sostenere le liste, spesso fatte insieme, per le amministrative lui era in queste faccende affaccendato. Buona strada".

Da parte sua, l'ex premier non poteva certo esimersi dal replicare. E infatti stamani lo ha fatto. "Diamo il benvenuto a due straordinarie professioniste della politica", ha affermato il senatore, riferendosi all'ingresso in Italia Viva di Giulia Pigoni, consigliere regionale emiliana, e della già citata Naike Gruppioni. Poi, in riferimento alle dichiarazioni di Azione su quest'ultima, l'ex premier ha fatto scattare il commentino al vetriolo rivolto agli ex alleati: "Ognuno faccia i passi che vuol fare. Se serve, sono pronto anche a prendere la rincorsa... noi non diremo mai cosa devono fare Calenda o Richetti… ma qualcuno si faccia delle domande se c’è chi viene via da un partito perché c'è rimasto male…".

Intanto, intervistata dal Quotidiano Nazionale, è stata la stessa Gruppioni a motivare la propria decisione politica. "All'autorità che ha manifestato Carlo Calenda preferisco l'autorevolezza di Matteo Renzi, che anche quando ha fatto dei passi indietro ha sempre messo al centro il progetto.

Ed è Renzi la risorsa indispensabile per la riuscita di un centro riformista e liberal–democratico", ha affermato l'imprenditrice bolognese, dichiarandosi "amareggiata" per lo strappo apparentemene insanabile che ha mandato in fumo il progetto del Terzo polo.

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