"L’impegno l’ho preso: abbiamo detto che a Mirafiori e Grugliasco svilupperemo un polo del lusso. A Mirafiori faremo auto di lusso". Sergio Marchionne rassicura così gli iscritti della Fiom che stamattina, all’ingresso del teatro Carignano di Torino, hanno distribuito una lettera in cui si chiedevano "risposte certe su Mirafiori perché meritano ascolto e rappresentanza quelli come noi che lei non ha convinto".
Chissà se l'ad Fiat riuscirà a convincere questi lavoratori, intanto però lui continua a ribadire che "noi non chiuderemo stabilimenti grazie alla strategia che abbiamo scelto". Eppure, Marchionne su una cosa ammette di aver commesso un errore: "Lo sbaglio più grande della mia carriera in Fiat è stato avere annunciato Fabbrica Italia, veramente un’imbecillaggine eccezionale. Non perché industrialmente fosse sbagliato, le previsioni di vendite in Europa nel 2010 erano di 15-16 milioni di vetture per gli anni successivi. Quindi lanciare Fabbrica Italia era razionale. La domanda che nessuno si fa è chi mi dava i 20 miliardi? Molto semplice: dalle vendite".
Insomma, "tutta l’attuale occupazione del gruppo Fiat è confermata. Ho preso l’impegno a portare tutti i lavoratori a casa", ha aggiunto l'amministratore delegato del Lingotto. Che poi ha bacchettato il segretario Fiom, Maurizio Landini: "Deve far pace con la maggioranza dei lavoratori che condivide le nostre scelte. Sbaglia a chiedere la rappresentanza in fabbrica se non firma accordi.
Il signor Landini ha messo in dubbio la capacità nostra di fare auto di lusso. Ma scherziamo? Noi siamo gente seria. Vedere bandiere rosse davanti agli stabilimenti è bello, è folklore, ma agli investitori stranieri fa paura".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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