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"Scelta pericolosa...". Ora Fico evoca rivolte sociali

Il M5S promette battaglia "dentro e fuori dal Parlamento" per difendere il reddito di cittadinanza. Le opposizioni contestano la manovra ma sono divise su tutto

"Scelta pericolosa...". Ora Fico evoca rivolte sociali

Arriva la legge di Bilancio. E le opposizioni si spaccano. Di nuovo. Partito Democratico e il Movimento 5 stelle, pur d'accordo nella critica continua, marciano divisi su tutto. Da una parte Giuseppe Conte promette battaglia per difendere l'assegno grillino, con Roberto Fico che evoca rivolte sociali, dall'altra i dem scaldano la piazza con una manifestazione fissata per la seconda metà di dicembre. Così, al di là degli attacchi in ordine sparso, la sinistra non riesce nemmeno ad organizzare una protesta unitaria. Tanto che Carlo Calenda, dal canto suo non manca di punzecchiare il Pd: "Vi manderemo il documento di dettaglio delle proposte..." .

Le parole di Roberto Fico

Intervistato oggi dal Corriere della Sera, Roberto Fico, torna a parlare del reddito di cittadinanza e attacca la scelta del governo di abolire il provvedimento nel 2024. “Un errore grave. La destra ha un’idea di società distante anni luce dalla nostra che non tiene in debita considerazione le fragilità esistenti nella nostra società”. In realtà l'esecutivo di centro destra non punta ad una eliminazione tu cur del reddito fin da subito e la linea soft, proposta dalla ministra Calderone, è più articolata. Il governo offrirà altri 8 mesi "cuscinetto", per lasciare il tempo adeguato ai percettori occupabili di trovarsi un lavoro. I cosiddetti "non occupabili", quindi i minori, gli anziani, i disabili e le donne in gravidanza continueranno a ricevere l'assegno fino alla fine del prossimo anno. Il reddito sarà eliminato nel 2024, ma sarà prontamnete sostituito da altri sostegni economici per le persone meno abbienti. La scelta di Giorgia Meloni è basata su principi politici e criteri etici: "Uno stato - ha spiegato il premier in conferenza stampa - non può mettere sullo stesso piano dell'asssitenza chi può lavorare e chi non può lavorare"

L’ex presidente della camera definisce la riforma dell’assegno grillino “una scelta pericolosa per la tenuta sociale del Paese” e non si lascia sfuggire l’occasione per fare un parallelismo con la Germania. “Sono cosi critico perché è una misura fondamentale per l’Italia. Vede in Germania hanno da poco deciso di rafforzarlo introducendo anche un sostegno per gli affitti a chi è più in difficoltà. Il reddito è una misura che garantisce dignità a chi è in difficoltà, per tante ragioni”.

Il messaggio di Fico ai compagni dell'opposizione è chiaro: il Movimento 5 Stelle si mobiliterà “dentro e fuori dal Parlamento” per difendere ad ogni costo il reddito di cittadinanza, i dem dovranno seguirci. “Spero che tutte le opposizioni vogliano impegnarsi a tutela delle tenuta sociale della nostra comunità, a partire dal reddito di cittadinanza. Il Movimento sa da che parte stare, vedremo gli altri cosa decideranno di fare”.

Le opposizioni marciano divise

L’annuncio della manovra finanziaria, per paradosso, ha accentuato le divisioni interne alle opposizioni che, anche in questa occasione, non riescono a mettersi d’accordo su nulla. Giuseppe Conte era stato il primo a invocare la mobilitazione di piazza per protestare contro l’esecutivo. Ieri si è aggiunto Enrico Letta che per non farsi sfilare la piazza da Conte ha rilanciato sui social la decisione presa nell’ultima Assemblea nazionale: “Sabato 17 dicembre ci sarà la nostra manifestazione contro una manovra improvvisata e iniqua”. In più, si va intensificando il tiro incrociato da parte del Terzo Polo con Calenda da una parte e Renzi dall’altra. “Enrico – scrive Calenda su Twitter – fare manifestazioni senza proporre un’alternativa è esattamente l’opposizione che la destra si augura d’avere”.

Per i dem si mette male.

Le ultime uscite degli esponenti grillini, da Conte a Fico, sembrano destabilizzare i vertici del Partito democratico in vista del Congresso.

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