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Finanziamenti ai partiti, Bonino: "I radicali potrebbero lanciare un referendum"

All'indomani del via libera al ddl, Bonino critica col governo: "L'arrivo del provvedimento in parlamento non migliorerà la situazione" E rivela: "Distanze tra i ministri"

Il ministro degli Esteri Emma Bonino
Il ministro degli Esteri Emma Bonino

Dopo l'affondo di Beppe Grillo, il nuovo attacco frontale al ddl che abolisce i finanziamenti pubblici ai partiti arriva dal governo stesso. All'indomani del via libera dato dal Consiglio dei ministri, Emma Bonino prende le distanze dal provvedimento rivelando che "i radicali potrebbero lanciarsi in una nuova campagna referendaria" per abrogarlo. "All'interno dell'esecutivo - ha fatto sapere il ministro degli Esteri - ci sono posizioni molto distanti".

Non sarà ad effetto immediato e il taglio sarà diluito nel tempo. Ma certo il finanziamento pub­blico ai partiti si avvia verso l’estinzione. Ieri mattina il Consi­glio dei ministri ha approvato "il ddl di abrogazione del finanziamento pubblico ai partiti con il passaggio all’incentivazione fiscale dei contributi da parte dei cittadini". Adesso la parola passa alle Camere e non è affatto scontato che il ddl diventi legge. I Cinque Stelle hanno già fatto sapere la propria contrarietà. Grillo l'ha addirittura bollata "legge truffa". Le opposizioni al provvedimento, però, arrivano anche da componenti dell'esecutivo stesso. La Bonino, oggi, ha fatto sapere che "tutta la parte servizi alla buona politica deve essere integrata e debba essere rafforzata". Su diversi punti il Consiglio dei ministri si è ritrovato a confrontarsi su posizioni molto diverse. Adesso toccherà al premier Enrico Letta fare una sintesi che porti il ddl ad essere approvato dal parlamente. "È indubbio che ci sono posizioni molto distanti che riguardano il finanziamento della politica - ha commentato la titolare della Farnesina a margine di un’assemblea dei radicali - assumere dei rischi in base alle proprie convinzioni è il fondamento di una politica dei valori, altrimenti facciamo un consiglio di amministrazione e vediamo quale è la maggioranza".

A detta della Bonino, per l'Italia sarebbe più salutare mettersi a "discutere non tanto sui dati protestatari e demagogici, ma su quelli che sono i problemi veri del Paese". E quindi ha fatto un lungo elenco: dalla questione illegalità all'emergenza immigrati, fino ai diritti civili. "La politica non si esaurisce né al governo né in Parlamento - ha continuato il ministro degli Esteri - i cittadini organizzati sono anche, in base alla Costituzione, elementi protagonisti della politica democratica del Paese. Se poi le cose vanno già per la maggiore è inutile chiamare i cittadini o aprire un dibattito. Invece, la forza della politica è proprio quello di affrontare quei temi che a volte la classe o i partiti non hanno voglia di affrontare".

Proprio per questo credo i radicali potrebbero lanciarsi in una nuova campagna referendaria per abrogar il ddl del governo.

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