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Finmeccanica, sponsor politici nel mirino: Cesa è indagato

Secondo i pm, gli "sponsor politici" sarebbero stati i presunti destinatari finali delle tangenti

Finmeccanica, sponsor politici nel mirino: Cesa è indagato

Un finanziamento illecito per 200mila euro. E un primo parlamentare indagato. È Lorenzo Cesa, deputato appena riconfermato segretario nazionale dell'Udc, l'altro esponente di primo piano coinvolto nel versante romano dell'inchiesta sul grande bluff del sistema Sistri. Indagine che punta i riflettori sui piani alti di Finmeccanica. Secondo Repubblica, il centrista sarebbe stato chiamato in causa dai fratelli Sabatino e Maurizio Stornelli, gli imprenditori che, dopo essere finiti in carcere un anno fa, hanno deciso di collaborare. E hanno raccontato che, attraverso un sistema di false prestazioni e fatturazioni gonfiate tra la Selex Service Management e diverse società affidatarie "compiacenti", sarebbe stata costituita nel 2009 una provvista di fondi neri, per milioni di euro. Destinati, secondo l'accusa, al pagamento di tangenti.

Adesso gli inquirenti vanno a caccia degli "sponsor politici". L'ipotesi investigativa punta a un mix di fondi neri e mazzette che lunedì mattina ha portato all’esecuzione di ordinanze di custodia agli arresti domiciliari, con l’accusa di associazione per delinquere e corruzione, nei confronti di Lorenzo Borgogni, ex direttore delle Relazioni esterne di Finmeccanica, Stefano Carlini, ex direttore operativo della Selex service management, Vincenzo Angeloni, medico ed ex parlamentare di Forza Italia e dell’imprenditore Luigi Malavisi. Di frequente negli atti dell’inchiesta, e in particolare nel provvedimento firmato dal gip di Napoli Francesco De Falco Giannone, ricorre l’espressione "sponsor politici" adoperata dall’imprenditore Maurizio Stornelli per definire quelli che sarebbero stati, a dire del titolare di un'impresa che aveva ottenuto subappalti, i presunti destinatari finali delle tangenti. E adesso l’attenzione dei pm della Dda Catello Maresca, Marco Del Gaudio, e Maurizio Giordano, coordinati dal procuratore aggiunto Francesco Greco, è concentrata su quello che si configura come il nuovo capitolo di una indagine che va avanti da oltre un anno e che nel 2013 approdò già a una serie di provvedimenti cautelari.

Il mondo della politica continua a fare da sfondo all'indagine, anche in riferimento a vicende che non hanno rilevanza penale. Come l’episodio della localizzazione del centro secondario del Sistri a Cecina e all’interessamento di Borgogni e dell’ex presidente di Finmeccanica Pier Francesco Guarguaglini. Nell’ordinanza sono riportate le dichiarazioni dell’imprenditore Sabatino Stornelli che sottolinea come Cecina fosse "paese limitrofo a quello di Guarguaglini (Castagneto Carducci) e di Borgogni (Siena) e ciò nonostante il ministro Prestigiacomo volesse localizzarlo (il centro secondario del Sistri, ndr) a Siracusa in quanto siciliana ed avesse espresso questo desiderio tramite Pelaggi". "Invece Guarguaglini - si legge nell’ordinanza - spinto dall’ex ministro Matteoli, ha scelto Cecina, paese di Matteoli". Guarguaglini, indicato negli sviluppi dell’inchiesta, insieme con Borgogni, come uno degli ex vertici del gruppo industriale al quale sarebbero state consegnate tangenti, ha oggi replicato alle accuse. In una nota ha sottolineato la sua "totale estraneità ai fatti".

"In particolare - ha affermato - non ho mai preso soldi per me o per costituire fondi neri o per pagare tangenti nè mi sono mai occupato di operazioni societarie e sportive del Pescina Valle del Giovenco".

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