Follia grillina: «Onore al kamikaze» INDECENZE Sconfessata anche dai suoi. La Russa: «Grave il silenzio dell'Aula»

RomaSono passati dieci anni: di dolore, di attesa per la medaglia d'oro, di qualche oltraggio, come i cori «10-100-1000 Nassirya» nei cortei antagonisti. Ma mai come ieri è stato il parlamento il luogo del conflitto su una tragedia che dieci anni fa aveva messo in pace l'Italia, con un lungo omaggio all'Altare della Patria per commemorare i diciannove caduti che rimarrà per sempre nella memoria collettiva del Paese. La deputata grillina Emanuela Corda ha lamentato in aula: «Nessuno ricorda il giovane marocchino che si suicidò per portare a compimento quella strage: quando si parla di lui, se ne parla solo come di un assassino, e non anche come di una vittima, perché anch'egli fu vittima oltre che carnefice». Tutti «ricordiamo commossi» i caduti italiani, qualche volta «i nove iracheni», ma «mai» il kamikaze.
«Vergogna!», hanno gridato praticamente da tutti i partiti, ma a scoppio ritardato. Massimiliano Fedriga (Lega Nord) «I 5 stelle giustificano i kamikaze islamici. È una vergogna». Domenico Rossi, Scelta Civica: «Di fronte a ciò non ci sono valutazioni da esprimere ma solo da gridare con forza: Vergogna!». Anche Ignazio La Russa (Fdi): un intervento «vergognoso», ed è «ancora più grave il totale silenzio dell'Aula a queste ignobili parole».
La linea del Movimento Cinque stelle è stata confermata anche in Campidoglio: una mozione per confermare la piena e incondizionata solidarietà politica e istituzionale ai soldati impegnati in missione di pace all'estero è stata approvata con tutti i voti del consiglio comunale tranne quelli dei grillini, astenuti: «Ci siamo astenuti per un motivo politico: per noi la solidarietà si fa con i fatti e non con le parole. Quella di Nassirya non si può definire una missione di pace ma di guerra. Questa non è solidarietà ma ipocrisia».
In serata, quando si sono iniziate a levare voci polemiche per il suo discorso alla Camera, Emanuela Corda ha tentato una sorta di retromarcia con connessa tirata contro i partiti calunniatori: «È incredibile come la mistificazione partitica raggiunga livelli così bassi. Estrapolare una parola da una frase che vuol significare l'esatto opposto». Ma tra i partiti che non l'hanno compresa c'è anche il suo. Lorenzo Battista, senatore di M5S ha scritto su Facebook: «Ho sentito l'intervento della mia collega alla Camera e mi dissocio nella maniera più assoluta da queste parole. Allora l'11 settembre ricordiamo anche gli attentatori delle Torri Gemelle?».
Ed è così che la giornata del ricordo dei 19 caduti nell'attentato alla base Maestrale del 12 ottobre del 2003 si è trasformata in un'occasione di ostilità politica. La commemorazione è iniziata con la deposizione di una corona d'alloro all'Altare della Patria da parte del ministro della Difesa Mario Mauro. Poi la messa nella basilica di Santa Maria in Ara Coeli al Campidoglio, alla presenza - tra gli altri - dei presidenti di Senato e Camera, Pietro Grasso e Laura Boldrini. Mauro ha riconosciuto il valore di pace della missione: «L'Italia non dimentica i suoi figli che hanno dato la vita per la pace. A dieci anni dalla strage abbiamo capito una volta di più che non si è trattato di una guerra ma di una missione internazionale di pace». Ha poi consegnato ai parenti delle 19 vittime la Medaglia della riconoscenza. Ma anche la cerimonia ha dato luogo a polemiche, perché il riconoscimento non ha potuto sostituire la medaglia d'oro che nessun governo ha mai attribuito.

E non è bastato il «deferente omaggio» alle vittime di «una inaccettabile e vile barbarie» del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, in un giorno in cui, alla delusione per la medaglia, si è aggiunta per i parenti delle vittime la dichiarazione della deputata grillina.

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