Formigoni, chiesto un anno di carcere per diffamazione

Il pm di Milano, Mauro Clerici, ha chiesto la condanna ad un anno per il governatore della Lombardia, accusato di diffamazione ai danni dei Radicali, per la vicenda delle presunte firme false

Formigoni, chiesto un anno di carcere per diffamazione

La Procura della Repubblica di Milano ha chiesto la condanna a un anno di carcere e a cinquecento euro di multa per il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni, accusato di diffamazione a mezzo stampa nel confronto dei radicali della Lista Pannella. Secondo la requisitoria del pm Mauro Clerici, Formigoni avrebbe diffamato i radicali nel corso delle conferenze stampa con cui nel marzo 2010, durante la campagna elettorale regionale, reagì alle denunce dei radicali sulle firme false a sostegno della sua candidatura. Si tratta, come é noto, delle denunce che recentemente hanno portato la Procura della Repubblica di Milano a chiedere il rinvio a giudizio per falso ideologico di alcuni esponenti del Pdl lombardo tra cui il presidente della Provincia Guido Podestà. La Procura non ha mai accusato Formigoni di avere avuto un ruolo nella falsificazione delle firme, ma il Governatore é finito sotto processo per la sua reazione pubblica all'esposto dei radicali.

In particolare, a Formigoni il pm ha contestato le dichiarazioni in alcune conferenze stampa e in una intervista a Sky in cui parlava di una macchinazione dei radicali per estromettere il centro destra dalla competizione elettorale. Inoltre Formigoni avrebbe sostenuto che i radicali erano stati lasciati per dodici ore da soli nelle stanze con il materiale elettorale e che cinquantuno certificati elettorali erano spariti, annunciando una denuncia che poi non venne mai presentata.

A Formigoni il pm ha chiesto che non vengano concesse le attenuanti generiche, in considerazione della delicatezza del suo ruolo istituzionale. Tra i motivi del diniego, il fatto che Formigoni nelle conferenze stampa non abbia mai ricordato che un esposto analogo a quello contro di lui era stato depositato dai radicali anche contro la lista Penati sostenuta dal centrosinistra.

"È una cosa scandalosa e ridicola nello stesso tempo - ha dichiarato il presidente della regione Lombardia Roberto Formigoni -. Ma i radicali non sono un partito? Non fanno politica? Bene! Le polemiche tra politici sono sempre state giudicate insindacabili. Negli anni ho richiesto più volte alla Procura di procedere contro diversi colleghi politici o partiti, da Umberto Bossi, ai Radicali stessi, all’Italia dei Valori, etc.

Non hanno mai dato seguito alle mie richieste (neppure nel caso di accuse offese gravissime a me rivolte), ma mi hanno detto che le polemiche tra politici si devono risolvere tra politici".

La parola passa adesso all'avvocato dei radicali, poi al difensore di Formigoni Mario Brusa. La sentenza é prevista in giornata.

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