La Fornero accolta da pietre e petardi a Napoli

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Napoli - Arriva il ministro del Lavoro Fornero a Napoli e scoppia la rivolta. Tremila dimostranti, tra collettivi studenteschi, varie organizzazioni di disoccupati, attivisti dei centri sociali e Cobas di Pomigliano d'Arco hanno tentato di sfondare la «barriera» di polizia e carabinieri per entrare all'interno della mostra d'Oltremare, dove il ministro più contestato d'Italia stava partecipando a un incontro con la collega ministro del Lavoro tedesco, Ursula von der Leyen. Il corteo è partito da piazza San Vitale ed è sfilato per viale Augusto, nella zona dello stadio San Paolo. Urla, slogan, anche folklore, con tanti pacifici studenti che indossavano le maschere della Fornero. Altri erano dietro ai tanti striscioni, uno su tutti: «Pusat e sord e jatevenne» (posate i soldi e andatevene) e urlavano slogan contro il governo ma soprattutto contro Elsa. Poi, il solito copione. La rivolta in stile Genova G8, anche se in sedicesimi.
Gruppi numerosi di estremisti dinanzi al blocco formato da polizia e carabinieri in assetto antisommossa hanno assalito le «divise». Con scudi in plexiglass hanno tentato di spingere le forze dell'ordine all'indietro per poter passare e arrivare alla mostra d'Oltremare. Pur di riuscirci non hanno esitato a lanciare bombe carta, pietre, bottiglie di vetro, bastoni, fumogeni su celerini e carabinieri. I meno decisi sono fuggiti, gli ultras no: indossavano caschi da motociclista, bavagli sui volti per rendersi irriconoscibili, impugnavano bastoni e bandiere rosse. I disordini sono dilagati a duecento metri dalla Mostra d'Oltremare ma i dimostranti non ce l'hanno fatta a passare. Gli estremisti di sinistra se la sono presa con le auto in sosta e le vetrine dei negozi, colpite con pietre e colpi di bastone e i cassonetti della spazzatura, ribaltati e spinti al centro della strada, trasformata in campo di battaglia. Svuotate le campane per la raccolta delle bottiglie di vetro, poi impugnate e lanciate contro le odiate divise. «Siamo stufi di prendere 600 euro al mese» urlavano i dimostranti. Un poliziotto sconsolato ha replicato: «Io ne prendo 1.200 e non so come fare per campare con la mia famiglia. E rischio anche la pelle».
Il bilancio degli incidenti è grave: sei poliziotti, un ufficiale dei carabinieri e una vigilessa all'ospedale. Per gli scontri due soli denunciati: una firma in questura e poi a casa. Polemiche sugli scontri ma anche per l'assenza all'incontro del sindaco Luigi De Magistris.

Il presidente della municipalità di Scampia, Angelo Pisani ha accusato: «De Magistris aveva il dovere di andare dalla Fornero per difendere gli interessi di Napoli e invece, dinanzi ai suoi doveri di sindaco, sparisce sempre. La Fornero comunque ha sbagliato a venire a Napoli, nella città capitale europea della disoccupazione, la sua presenza è apparsa come una provocazione».
carminespadafora@gmail.com

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