Al termine di una giornata che ha segnato la storia del partito, i parlamentari di Forza Italia hanno chiesto un incontro a Giorgio Napolitano per affrontare il momento delicato nella vita politica del Paese. "Al termine di una lunga riunione, i deputati e i senatori di FI hanno espresso la loro solidarietà al presidente Berlusconi e la preoccupazione per la situazione politica determinatasi dopo la decadenza del leader di Forza Italia", si legge in una nota, "Ed hanno così deciso di incaricare i capigruppo di Camera e Senato, Renato Brunetta e Paolo Romani, di chiedere al presidente della Repubblica di ricevere una delegazione dei gruppi parlamentari per affrontare il delicato momento".
"Che grande delusione: oggi ho visto rompere tutte le regole, è una via senza ritorno, una giornata triste", ha detto Annamaria Bernini, vicecapogruppo di Forza Italia, "È una delusione, ma FI sta risalendo nei sondaggi. Berlusconi, come sempre, è come l’Araba fenice".
"Con l’illegittima estromissione di Silvio Berlusconi dal Parlamento, oggi non decade un senatore ma la democrazia nel nostro Paese. Sono state violate norme e procedure parlamentari pur di eliminare politicamente un avversario scomodo la cui unica colpa è stata quella di scendere in campo per battersi a favore di un’Italia più libera e più prospera contro lo strapotere della sinistra", aggiunge Licia Ronzulli, europarlamentare di Forza Italia, "In questo momento il sentimento prevalente è l’angoscia per il nostro Paese, ferito dai colpi inflitti da una giustizia politicizzata e da una sinistra compiacente che non ha avuto il sussulto di dignità sperato. Oggi dopo aver concluso il suo discorso, il presidente Berlusconi ci ha dimostrato ancora una volta la sua grande integrità: è stato lui a darci la forza e si è dimostrato sereno e determinato infondendoci coraggio e positività. Noi, quindi, continueremo al suo fianco, con Forza Italia, a batterci per i nostri ideali e i nostri valori: non ci arrendiamo e non consegneremo il nostro Paese nelle mani della sinistra".
"Con la decadenza del presidente Berlusconi il Parlamento si ritrova da oggi senza più leader battezzati con il voto del popolo. È il compimento di un’anomalia tutta italiana", dichiara poi Osvaldo Napoli, "Berlusconi, Grillo, Renzi, cioè leader che da soli rappresentano oltre il 70% degli elettori, sono fuori dal Parlamento. La questione non è più neanche la Legge di Stabilità, che pure andrebbe riscritta avendo come rotta la crescita e non la decrescita infelice immaginata da Letta e Saccomanni.
La questione vera è: come può andare avanti un Parlamento la cui fonte di legittimità riposa sul consenso sì e no del 30% dell’elettorato? Un Parlamento così depotenziato nella sua rappresentatività a quale tipo di supplenza può mai dar vita? E tutte le cariche che discendono dal voto di questo Parlamento non escono forse indebolite nella loro capacità di rappresentanza?".IRA-COM 27-NOV-13 18:50 NNNN
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