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Forza Italia, primi candidati. Ma è rebus sui figli in lista

La Gelmini: "Favorevoli alla discesa in campo di Marina o Barbara". L'ipotesi Pier Silvio. Poi la frenata: "Ancora nulla di deciso". Già pronto il logo tricolore col nome del fondatore

Forza Italia, primi candidati. Ma è rebus sui figli in lista

Il rebus resta insoluto. Ci sarà un Berlusconi in lista alle prossime Europee? Oppure il cognome del fondatore di Forza Italia apparirà soltanto all'interno del simbolo? Dopo la sentenza della Cassazione che ha confermato l'interdizione per due anni dai pubblici uffici per il leader del centrodestra (che non potrà né votare né essere eletto), la questione della continuità storica e dello sfruttamento del valore aggiunto rappresentato dalla presenza sulla scheda di un membro della famiglia Berlusconi continua a tenere banco.

Il nodo non è ancora stato sciolto e forse rimarrà aperto fino al termine ultimo per la chiusura delle liste. Per Mariastella Gelmini la candidatura di famiglia è una ipotesi in campo. «La scelta verrà fatta nei prossimi giorni - spiega - se Barbara o Marina o entrambe sceglieranno di scendere in campo si tratterà di una scelta ponderata per difendere il percorso intrapreso da Silvio Berlusconi. In ogni caso sarebbero candidature che verrebbero accolte favorevolmente da Forza Italia». E qualcuno arriva anche a ipotizzare la carta a sorpresa rappresentata da Pier Silvio. Chi, invece, è molto meno possibilista è Giovanni Toti. «La famiglia ha sempre smentito e a me non risulta».

Quel che è certo è che, in attesa di una decisione definitiva, la mappa delle candidature inizia comunque a delinearsi. A Palazzo Grazioli, ieri nel primo pomeriggio, è andata in scena una riunione per discutere della questione delle liste. Un incontro in formato ristretto - presenti oltre a Silvio Berlusconi, Paolo Romani, Renato Brunetta, Giovanni Toti, Antonio Tajani e Mariastella Gelmini - convocato per sciogliere un nodo fondamentale: consentire o meno la presenza di parlamentari tra i candidati per Strasburgo.

La decisione è quella di una sorta di compromesso, un nulla osta limitato a coloro che da tempo hanno espresso il desiderio di cimentarsi nella corsa verso Strasburgo. Una sorta di selezione all'ingresso per evitare di trasformare l'appuntamento in primarie interne per la futura leadership. In realtà non tutti i presenti sono d'accordo su questa linea, ma alla fine si decide di procedere.

La selezione dei capolista che dovranno trainare Forza Italia sul territorio è basata soprattutto sul radicamento dei vari dirigenti. Un fattore, quello del legame con il collegio, che diventa fondamentale per compensare l'assenza di Silvio Berlusconi dalla corsa. I nomi selezionati sono quelli di Giovanni Toti nella circoscrizione Nord Ovest; di Renato Brunetta nel Nord Est; di Antonio Tajani al Centro. Resta da decidere il capolista per le Isole ma il nome in pole position è quello di Gianfranco Miccichè. Non c'è, però, ancora ufficialità, tanto che una nota di Forza Italia prova a stoppare le voci. «Nessuna decisione è stata presa in merito alle candidature» scrive l'ufficio stampa. In realtà molto dipenderà dal «fattore Marina» e dal «fattore Barbara». Se si deciderà per un loro ingresso in lista i loro nomi verranno piazzati al vertice in tutte le circoscrizioni, con conseguente rivoluzione delle gerarchie. L'esclusione dall'Europa di Berlusconi non avrà, comunque, ricadute sul simbolo elettorale. Il problema di mantenere il nome Berlusconi sembra ormai risolto. Il 6-7 aprile gli avvocati dell'ex premier presenteranno il logo di Forza Italia con il tricolore in primo piano e la dicitura Berlusconi in calce.

Con questo escamotage il leader azzurro potrà anche non essere in lista ma conserverà il suo «brand» da sempre arma preziosa in chiave elettorale.

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