La SpeziaPer una volta, il fatto che ieri fosse una brutta giornata è stato visto come un vero e proprio miracolo dalla gente delle Cinque Terre, nell'estremo levante ligure. Una giornata iniziata con nuvole grigie e un cielo che prometteva pioggia, una giornata che sconsigliava le passeggiate e le escursioni. Per fortuna era una giornata così, altrimenti la cronaca di oggi parlerebbe di strage e non di «semplici» feriti dopo che una frana ha investito un gruppo di turiste australiane intente a passeggiare lungo il tracciato della «Via dell'Amore», tra Manarola e Riomaggiore, due delle Cinque Terre.
Erano passate da pochi minuti le dieci del mattino. Ed è stata la giornata uggiosa ad avere limitato l'afflusso lungo una delle «passeggiate» più famose al mondo. Se solo fosse stato il giorno prima, la domenica alla stessa ora, ci sarebbero stati molti bambini e intere famiglie coinvolte. Eppure il dramma che ieri è stato vissuto dal gruppo di turiste australiane non è da poco: le escursioniste che erano arrivate da tanto lontano per visitare la costa ligure, nei pochi giorni di permanenza non si sono certo fermate di fronte a qualche brutto nuvolone. Hanno scelto di farla, quella passeggiata tanto sognata, lungo il sentiero romantico per eccellenza, ma dopo pochi minuti sono state travolte da una grossa frana, con massi grandi come mobili, che sono piovuti addosso alle donne travolgendole. Il tutto mentre stavano percorrendo un tratto definito «sicuro» della Via dell'Amore. Siamo in pieno Parco nazionale delle Cinque Terre, poco dopo la galleria che porta a Riomaggiore, in un tratto dove il sentiero ha l'aspetto di un marciapiede incastonato tra le rocce a picco sul mare.
Sono stati istanti terribili, come hanno cercato di raccontare due protagoniste dell'incidente ai primi soccorritori. Attorno a loro cadevano pietre sempre più grosse, massi che hanno divelto oltre venti metri di ringhiera, distrutto la pavimentazione e chiuso il passaggio. Tre delle quattro turiste sono rimaste praticamente esposte alla pioggia di sassi e pietre mentre cercavano inutilmente riparo, una poi è stata letteralmente schiacciata dal peso di un masso, mente la quarta non ha avuto neppure la possibilità di scappare. La donna è stata spinta dalla frana fuori dal sentiero, oltre i resti del parapetto, giù verso il mare, finendo sopra a un poggio. Solo alcuni arbusti hanno bloccato la caduta. Per salvarla è stata necessaria una difficile operazione di soccorso che ha impegnato uomini a terra e un elicottero. La donna, Judy Greig (61 anni), è stata recuperata dai soccorritori dopo oltre un'ora dall'incidente e trasportata con l'elicottero all'ospedale San Martino di Genova, dove le è stata asportata la milza ed è stata sottoposta a pneumotorace. La sua situazione è grave, ma è detta dei medici dovrebbe cavarsela.
Un'altra escursionista è invece stata trasferita via terra al più vicino ospedale Sant'Andrea della Spezia dove le hanno riscontrato un trauma cranico e molte fratture, ma fortunatamente anche lei non versa in condizioni critiche. Per entrambe le turiste la prognosi resta però riservata e le prossime 24ore saranno decisive. Meno serie le condizioni delle altre due donne, medicate e sottoposte a una serie di accertamenti: sono state giudicate guaribili in pochi giorni e dimesse in serata dall'ospedale di Sarzana.
Ma che cosa è accaduto veramente in quegli istanti terribili? Come ha fatto una frana del genere ad abbattersi su quel sentiero turistico che non è certo classificato tra i più difficoltosi della costiera ligure? Non era ancora piovuto, ieri mattina, nello Spezzino, segnato invece nel pomeriggio anche da una tromba d'aria, e quindi l'emergenza era ancor più inattesa. Ma gli esperti, che stanno monitorando quelle aree anche dopo l'alluvione dello scorso inverno, hanno le idee chiare: quel tratto di costa è per oltre l'80% a rischio frane. Ed a complicare il tutto c'è un insieme di fattori che parte dall'abbandono delle coltivazioni ai frequenti incendi. Insdomma poca manutenzione.
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