Venti banche svizzere, un capo di Stato, un primo ministro e il tesoriere della campagna elettorale che ha portato François Hollande all'Eliseo un anno fa. Dal Regno Unito alla Russia allo sperduto Azerbaijan, l'inchiesta giornalistica dell'Icij (International consortium of investigative journalists) sulle società off-shore create nei paradisi fiscali delle isole Cayman, delle Cook o delle Vergini è un lungo elenco di nomi (130mila, ma è solo l'inizio) in gran parte sconosciuti all'opinione pubblica ma parecchio addentro nel tessuto imprenditoriale, finanziario e istituzionale di ciascuno dei 170 Paesi finiti sotto esame. Non hanno necessariamente infranto la legge - si affrettano a precisare le 38 testate coinvolte nell'indagine - ma le operazioni fiscali di cui sono protagonisti rischiano di minare la già discussa credibilità di quell'1% della popolazione mondiale contro cui si è alzata la voce del movimento anti-Wall Street. Benzina sul fuoco dell'antipolitica. Carne in pasto al partito trasversale degli anti-ricchi. Nuova linfa per i nemici della casta e dei poteri forti.
La prima vittima eccellente di questa gigantesca operazione nata da una segnalazione anonima potrebbe dare il colpo di grazia alla leadership già azzoppata di François Hollande. Perché nel lungo elenco in cui figura la moglie del vicepremier russo Olga Shuvalova o la figlia dell'ex presidente delle Filippine Maria Imelda Marcos, c'è anche il tesoriere della campagna presidenziale vincente del leader socialista. Jean-Jacques Augier si è affrettato a precisare che il capo dello Stato «non ha nulla a che vedere, né da vicino né da lontano» con i suoi investimenti nelle società alle Cayman, ma il grigio burocrate, compagno di studi del presidente francese ai tempo della scuola dell'Ena, diventa il paradigma di una gauche che in meno di un anno è scivolata su due pericolose bucce di banana dopo aver fatto della guerra ai ricchi la sua bandiera. Il caso sui conti off-shore del tesoriere Augier esplode a poche ore dall'ammissione - arrivata dopo mesi di smentite pubbliche - dell'ex ministro delle Finanze Jérôme Cahuzac, paladino del rigore fiscale, che ha confermato di avere un conto segreto in Svizzera. Facile capire perché la credibilità del presidente «normale» sia diventata un'anormalità nella Francia che relega al 27% - minimo storico dal 1981 - la popolarità del capo dello Stato, costretto ieri a escludere un rimpasto di governo, a precisare di «non sapere niente delle attività private di Augier» e a difedersi dall'accusa di essere il leader dell'ex «gauche-caviar», oggi «gauche-Cayman».
La panoramica internazionale sui furbetti dell'offshore coinvolge il presidente dell'Azerbaijan Ilham Aliyev, il premier georgiano Bidzina Ivanishvili, la collezionista d'arte spagnola, baronessa Carmen Thyssen-Bornemisza e l'americana Denise Rich, autrice di canzoni. Poi una ventina di banche svizzere, da Ubs («ha creato almeno 2.900 società di comodo», scrive Le Matin) a Credit Suisse («almeno 700»). Un attentato alla pazienza dei cittadini tartassati dal fisco.
Maria Imelda Marcos Manotoc, 58 anni, figlia di Ferdinando e Imelda, è nell'elenco: pare nasconda parte dei 5 miliardi di dollari che le ha lasciato il padre nel 1980 nei paradisi fiscali
Denise Rich, autrice delle canzoni di molte star come Celine Dion, nel 2011 ha rinunciato alla cittadinanza americana e ora vive in Austria: avrebbe depositato 144 milioni di dollari alle Isole Cook
Molto amico di Hollande, 59 anni, il tesoriere della campagna elettorale del 2012 del presidente francese, Jean-Jacques Augier, possiede azioni di due società
Una delle più ricche donne di Spagna, la baronessa Carmen Thyssen-Bornemisza «ha acquistato alcune opere d'arte di enorme valore, utilizzando i fondi provenienti dai conti segreti alle Isole Cook»
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