Politica

G8, il superpoliziotto ai domiciliari

Lo stesso tribunale che ha dato il permesso premio al serial killer evaso nega i servizi sociali all'ex Sco Gratteri

Probabilmente sarebbe diventato il capo della polizia. Invece dal 30 dicembre scorso è blindato in casa. Detenzione domiciliare. Per scontare un anno di pena residua, visto che gli altri sono stati portai via dall'indulto. Dopo un'interminabile querelle, il G8 di Genova risucchia anche Francesco Gratteri, l'ex capo dello Sco, uno dei più autorevoli investigatori italiani. Il tribunale di sorveglianza di Genova ha messo da parte i suoi indiscussi meriti, le medaglie di una carriera straordinaria chiusa con l'arresto di Giovanni Vantaggiato, il mostro che aveva piazzato una bomba assassina davanti a una scuola di Brindisi, e ha usato con lui il pugno di ferro. Nessuna sorpresa, lo stesso trattamento riservato ad una decina di poliziotti, tutti condannati in via definitiva per i fatti accaduti alla scuola Diaz la notte ormai lontana del 21 luglio 2001, e tutti costretti a trascorrere i mesi della pena in casa, con la possibilità di uscire un paio d'ore al giorno. Avevano chiesto l'affidamento in prova ai servizi sociali, insomma una misura soft, ma hanno rischiato di andare in cella: non ci fosse stata l'ancora di salvezza del decreto svuotacarceri sarebbero finiti in galera, anzi nel caso di Gilberto Caldarozzi, per intenderci il superpoliziotto che ha messo le manette ai polsi di boss del calibro di Piddu Madonia, Bernardo Provenzano, Nitto Santapola, la procura generale di Genova ha fatto ricorso anche contro lo svuotacarceri ritenendo che un personaggio del genere dovesse comunque andare in un penitenziario.

C'è qualcosa che stride perché parliamo di fatti ormai lontani nel tempo e perché il reato contestato è sostanzialmente uno solo, il falso: i Caldarozzi, i Gratteri e tutti gli altri avrebbero firmato e avallato una relazione falsa in cui si diceva che le due bombe molotov trovate all'interno della Diaz erano state nascoste dai no global mentre si è appurato che furono alcuni agenti, quelli sì infedeli, a portarle all'interno della struttura. Gratteri in aula si è difeso respingendo gli addebiti: «Non mi inginocchio per chiedere i benefici. Mi dispiace per quanto accaduto alla scuola Diaz, ma quella nei miei confronti la ritengo una sentenza ingiusta. Io quella notte sono stato ingannato». Risultato: ai domiciliari pure lui e solo grazie allo svuotacarceri. Come un criminale. Anche se proprio a lui si deve la cattura di mafiosi potentissimi, come Leoluca Bagarella. E la soluzione di casi angoscianti che hanno turbato l'opinione pubblica, come la strage alla scuola Morvillo Falcone di Brindisi.

Tutto spazzato via. Tutto azzerato. Anzi, capovolto. Stupisce che negli stessi giorni in cui il magistrato Daniela Verrina relazionava ai colleghi del tribunale di Sorveglianza sulla posizione di Gratteri e i giudici decidevano una linea intransigente, la stessa Verrina, membro di Magistratura democratica, la corrente di sinistra delle toghe italiane, concedeva un incredibile permesso premio al serial-killer Bartolomeo Gagliano, tre omicidi e una sfilza interminabile di reati sulle spalle. Sorpresa: Gagliano ne approfittava prontamente per tagliare la corda. La fuga di Gagliano ha rovinato il clima natalizio, poi per fortuna l'evaso, che era già scappato per inciso cinque o sei volte, è stato riacciuffato in Francia. E di lui ci si è già dimenticati. Tutto come prima.

Così, la magistratura genovese ha completato la serie di provvedimenti fotocopia con cui ha abbattuto come birilli i poliziotti che hanno segnato la storia della lotta alla criminalità. E il possibile erede del compianto Antonio Manganelli trascorrerà dodici mesi in casa. Un finale imbarazzante e umiliante. Ad anni e anni di distanza dai fatti. E al termine di un estenuante ping pong di sentenze, ricorsi e controricorsi. Dettaglio beffardo e sconcertante, i superpoliziotti erano stati assolti in tribunale prima di essere condannati in appello e Cassazione.

Beffa delle beffe: Pietro Troiani, il poliziotto che portò le molotov, ha ottenuto l'affidamento in prova.

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