Politica

Gabanelli punge Beppe e il web la crocifigge: «Si è venduta ai padroni»

RomaEra la più votata, la più amata, la candidata presidentessa. Finché indagava sugli altri, scavava in direzioni diverse. Da quando Milena Gabanelli ha toccato i Cinque stelle, sul blog di Grillo è diventata la «traditrice». Quello che era il suo pregio diventa la colpa. La puntata di Report di domenica sul movimento e sui finanziamenti del blog del comico è bastata a distruggere l'amore. Ecco qualche esempio dai frequentatori della pagina grillina: «Non guarderò mai più quel programma di m... Lei è una asservita al padrone piddino. Chi l'ha votata un testa di c... così impara a fidarsi dei piddini a libro paga», scrive sobriamente Ottaviano Augusto. «Con tutto il rispetto per la trasmissione, credo sia vergognoso che una tv pubblica chieda ad un movimento di cittadini dove trovano i soldi per sostenersi, (sono cazzi nostri)», afferma Corrado Paolini.
Ma al di là della base - peraltro spaccata sull'atteggiamento da tenere sulla puntata - la dirigenza grillina ha dovuto replicare. A proposito dei collaboratori di Montecitorio, si «informa che solo l'assemblea dei parlamentari, sovrana nel gruppo del MoVimento, può decidere sia l'assunzione dei giornalisti proposti da Beppe Grillo, sia l'entità dello stanziamento». La ricostruzione di Report «non risulta essere veritiera». Nota polemica: dalla redazione «non è giunta alcuna richiesta di informazioni che sarebbe stata, certamente, soddisfatta in nome della trasparenza». Nella puntata, si poneva anche il problema dei fondi derivanti dalla pubblicità del blog, un sito dove le entrate vanno di pari passo con l'aumento dei contatti. Ora è lo staff di Grillo a rispondere con un post: «I proventi degli introiti pubblicitari del blog di Beppe Grillo non sono utilizzati per finanziare il MoVimento. Il M5S si finanzia con il lavoro e le piccole donazioni volontarie». E il leader in serata aggiunge: «Non è vero che il mio blog finanzia il Movimento 5 stelle. Il M5S si autofinanzia. Per la campagna elettorale abbiamo raccolto 750mila euro da 30mila donatori. Ne abbiamo spesi 350mila, ne avanzano 400mila che consegneremo ai terremotati dell'Emilia».
Gabanelli non sta zitta. Controreplica con accusa: «Il punto è uno: sono state dette cose false? Se è così siamo pronti a precisare». La critica «è fastidiosa sempre», e «per tutti», ma se «Casaleggio avesse accettato l'intervista con la Giannini magari si potevano chiarire tutti i dubbi legittimi». Sul blog, la parola Gabanelli ha occupato buona parte dei commenti al post del giorno di Grillo sulla presunta incandidabilità di Silvio Berlusconi. I fan grillini quasi tutti lì a parlare di Milena, a fustigarla o a difenderla, qualche volta. Alcuni messaggi corrono sul filo dell'insulto, ma l'inchiesta di Report stimola anche una richiesta di verità sui conti a cinque stelle. «Assolutamente d'accordo con gli interrogativi che ha posto la Gabanelli - scrive per esempio Alessandro T. - Questo blog è la “sede” del movimento (è scritto nel non-statuto), per cui deve esserci piena trasparenza degli introiti e delle destinazioni dei ricavi». «Gentile Signor Grillo - chiede Ajeje Brazorf - rispondiamo subito alla Gabanelli, pubblicando sti bilanci sul blog, così mettiamo a tacere per sempre queste polemiche su cui gli avversari marciano. Anche perché, con il ddl contro i movimenti di Zanda-Finocchiaro, tira una brutta aria». Il disegno di legge del Pd che prevede la partecipazione alle elezioni sono per partiti che hanno una struttura giuridica e non per movimenti, se portato avanti, scrive in serata Grillo sul blog, farà sì che «il Movimento Cinque stelle non si presenterà alle prossime elezioni», perché il M5S non vuole «diventare un partito».

E allora «i partiti si prenderanno davanti al Paese la responsabilità di lasciare milioni di cittadini senza alcuna rappresentanza e le conseguenze sociali di quello che comporterà».

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