Sembrava che questo mese di agosto dovesse rappresentare una nuova Apocalisse per i mercati finanziari mondiali e, soprattutto europei. Guardando indietro alle dichiarazioni allarmate di economisti e banchieri del mese scorso, la tempesta si sarebbe dovuta già abbattere sulle Borse. E, invece, a parte il caldo africano, al giro di boa di Ferragosto i mercati appaiono in buone condizioni. Il Ftse-Mib di Milano dal minimo del 24 luglio ha recuperato fino a ieri il 18,2% chiudendo a un passo dalla soglia psicologica dei 15 mila punti.
E anche il tormentone dello spread, alla fine, è diventato un po' meno assillante. In meno di un mese si è riportato sotto i 430 punti (ieri ha chiuso a 424 punti). Pure la Spagna, che pare sempre sull'orlo dell'abisso, ha visto ridursi il differenziale di rendimento con i Bund tedeschi scendere sotto i 500 punti a 495 per la prima volta dall'inizio di luglio. Il possibile anticipo dell'intervento del Fondo salva-Stati per ricapitalizzare le banche spagnole vicine al crac (Bankia in primis) ha trascinato su Madrid (+3,5% ieri) e giù lo spread.
Tutto bene così, dunque? Niente affatto. Non bisogna dimenticare che l'andamento positivo dei mercati è legato a un'interpretazione positiva delle parole del presidente della Bce, Mario Draghi, che nell'ultima riunione del direttivo della banca centrale ha ottenuto l'approvazione a maggioranza di una mozione salva-euro. In caso di necessità, la Bce è pronta a intervenire per sostenere i Paesi sotto attacco con l'acquisto di titoli di Stato.
Orientamento che quotidianamente la Germania non smette di attaccare. Ieri è stata la volta dei «falchi» della maggioranza che sostiene Angela Merkel: Klaus-Peter Willsch della Cdu e il liberale Franck Schaeffler. Per Willsch «serve una nuova regolamentazione del peso dei voti nelle sedi decisionali Bce in proporzione alle responsabilità». Insomma, il voto della Germania deve contare di più perché Mario Draghi «ha fatto della Bce un finanziatore di Stati e una bad bank (termine che si usa per definire i contenitori di attivi bancari tossici come i derivati sui mutui subprime; ndr)».
L'Europa, secondo i due politici, deve diventare un po' come l'orwelliana fattoria degli animali in quanto, sostiene Schaeffler, «è un errore che il voto di Cipro e Malta conti quanto quello tedesco». A sentire i due l'anticipo di una tranche dei 100 miliardi del salva-Stati per salvare le banche spagnole non dovrebbe esser presa neppure in considerazione.
E il cancelliere Merkel? Chi pensa che abbia preso le distanze, sbaglia grossolanamente. Anche se ha ripetuto le parole di Draghi con un «faremo di tutto per salvare l'euro». In realtà, durante la visita di Stato in Canada, ha ribadito che «la Bce è completamente in linea con la Germania» sulla richiesta di condizioni in cambio degli aiuti ai Paesi in difficoltà. Parole molto chiare: se qualcuno (cioè il premier spagnolo Rajoy oppure Mario Monti) vorrà approfittare degli «aiutini» della Bce, dovrà concordare una serie di impegni da rispettare con Berlino. Già il fatto che Merkel abbia respinto il tentativo del premier greco Samaras di rinviare al 2016 i tagli concordati con la «troika» è sintomatico di quanto la Germania pretenda di dettar legge sui bilanci.
Anche se la Corte costituzionale tedesca dovesse dare il via libera il prossimo 12 settembre al nuovo salva-Stati Esm e al Fiscal Compact, si continuerà ad assistere al solito stillicidio di dichiarazioni da Berlino. E il primo obiettivo nel mirino sarà sempre Mario Draghi, sospettato di intelligenza col nemico, in questo caso i Paesi indebitati. Il presidente Bundesbank, Jens Weidmann, aveva invitato la Bce al «rispetto del proprio mandato» proprio poco prima dell'ultimo direttivo della Bce. Il segretario della Csu bavarese, Alexander Dobrindt, aveva rimproverato a Draghi di «attivarsi sempre ogni volta che l'Italia è alle strette».
Agosto sta passando senza tempeste. A settembre, però, potrebbe non succedere la stessa cosa.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.