Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, risponde oggi, in una lettera pubblicata dal Corriere della Sera, alle domande del direttore Ferruccio De Bortoli, tracciando un bilancio tutto sommato positivo dell'ultimo anno di vita politica.
Il Capo dello Stato ricorda come abbia accettato con riluttanza di assumersi per la seconda volta l'impegno di occupare la poltrona quirinalizia e non manca di sottolineare "fatti, atteggiamenti, intrighi che hanno concorso a gettare ombre e discredito", che hanno colpito Napolitano personalmente e la presidenza come istituzione.
Napolitano, a un anno dall'inizio del suo secondo mandato, ricorda i nodi irrisolti della nostra politica, a partire dalla "resistenza, che viene dagli ambienti più disparati, all'obbligo nazionale e morale di garantire la continuità dei percorsi istituzionali". Una situazione che non ha reso facile "promuovere la formazione di un governo di ampia coalizione". E d'altronde, chiarisce, con il risultato delle elezioni di febbraio 2013 non si poteva fare altrimenti.
538em;">Napolitano è sicuro che si possa valutare positivamente l'anno trascorso e ci tiene però a sottolineare quanto si sia esposto, pur "nei limiti del mio ruolo costituzionale", pagando "allo spirito di fazione un prezzo nei consensi". Ottimista anche la visione del futuro imminente, che gli consente "di prevedere un distacco comprensibile e costruttivo dalle responsabilità".
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