Il governo abolisce il finanziamento pubblico ai partiti

L'abolizione avviene attraverso un decreto del governo. Introdotto il sistema del 2 x mille. Il premier: "Assegniamo tutto il potere ai cittadini"

Il governo abolisce il finanziamento pubblico ai partiti

Il presidente del Consiglio dà l'annuncio su Twitter: "Avevo promesso ad aprile l’abolizione del finanziamento pubblico dei partiti entro l’anno. L’ho confermato mercoledi. Ora in Cdm manteniamo la promessa". Pur avendo pochi caratteri a disposizione, la soddisfazione di Enrico Letta trapela. Il governo cerca di dare una risposta - vedremo meglio in che termini - all'ondata di antipolitica, che negli ultimi giorni è riesplosa anche attraverso il variegato movimento dei Forconi. Ed è indubbio che, in qualche modo, abbiano inciso anche le parole del procuratore del Lazio della Corte dei Conti, Raffaele De Dominicis, che di recente ha sollevato la questione di legittimità costituzionale di tutte leggi sui finanziamenti varate negli ultimi anni, in difformità con il referendum dell’aprile 1993. Quello con cui gli italiani, in larghissima maggioranza, votarono no al finanziamento pubblico ai partiti.

Esulta anche Angelino Alfano. Sempre su Twitter. "In Consiglio dei Ministri abbiamo appena abolito il finanziamento pubblico ai partiti. Per decreto. Impegno mantenuto". Ma il vicepremier arriva terzo dopo Letta e il ministro per le Riforme Gaetano Quagliariello nell’annunciare l’avvenuta abolizione del finanziamento pubblico ai partiti. Precisa che si tratta di un decreto. Che recepisce il disegno di legge già approvato dal Cdm ma fermo in Parlamento. Che dunque ora dovrà esprimersi entro sessanta giorni. Nel frattempo le nuove norme saranno già in vigore.

In conferenza stampa Letta spiega che "il cittadino che vuole dare un contributo a un partito lo può fare attraverso il 2 per mille o con contribuzione volontaria". E chiarisce che il sistema del 2 x mille non frega i cittadini perché l’inoptato (la fetta di denaro equivalente alle dichiarazioni dei redditi senza alcuna indicazione di 2 x mille, ndr) resta allo Stato". "Nella nuova disciplina sul finanziamento dei partiti "c’è anche l’obbligo della certificazione esterna dei bilanci dei partiti politici". Secondo il capo del governo "questo meccanismo molto stringente renderà impossibile si torni agli scandali degli anni scorsi". "Ad aprile - aggiunge Letta - avevamo detto che tra le priorità c’era l’abolizione dell’attuale regime dei contributi e dei rimborsi ai partiti con l’avvio di un altro sistema basato sulla volontarietà dei contributi da parte dei cittadini. Dopo l’iter parlamentare, poiché l’anno sta finendo, come ho annunciato mercoledì nel chiedere la fiducia abbiamo deciso di chiudere perchè il provvedimento ha una fase transitoria e spostare di qualche settimana avrebbe allungato i tempi".

Ma a Beppe Grillo questa mossa del governo non basta e subito passa al contrattacco: "Basta con le chiacchere Enrico Letta. Restituisci ora 45 milioni di euro di rimborsi elettorali del Pd a iniziare da quelli di luglio". Anche il leader del Movimento 5 stelle detta la sua linea attraverso Twitter. E nel farlo rilancia l’hashtag #bastaunafirma. "Il decreto legge di Letta - continua sul suo blog - è l’ennesima presa per il culo. L’ennesimo tweet". A stretto giro di posta arriva la risposta del Pd. "L’abolizione del finanziamento pubblico - afferma Lorenzo Guerini, membro della segreteria Pd - va nella direzione da noi auspicata. Era una nostra priorità e possiamo giustamente parlare di un positivo effetto Renzi sull’esecutivo. Possiamo dire di aver raggiunto un primo importante risultato. Dopo tanto parlare, tanti tatticismi, grazie alla nostra posizione si è dato un segnale concreto al Paese. Il lavoro è appena iniziato e il Pd fa sul serio. Piuttosto è sorprendente come Grillo continui a muoversi guardando indietro: c’è chi le cose le fa, lui si limita, in ritardo, a parlarne".

Gli altri provvedimenti del governo

Il Consiglio dei ministri ha approvato il piano "Destinazione Italia". Si tratta - ha spiegato il premier al termine della riunione - di un decreto legge e di un disegno di legge.

"Ci sarà una forte riduzione del costo dell’energia e del costo delle bollette. C’è un intervento significativo anche sui crediti per la ricerca e una serie di misure per la digitalizzazione delle imprese e sul campo assicurativo dell’Rc Auto. Ci sarà il calo dei costi per i consumatori".



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