Grazie al labirinto di regole sui finanziamenti i politici incassano decine di milioni

Grazie al labirinto di regole sui finanziamenti i politici incassano decine di milioni

RomaZero dollari è il costo per le casse federali Usa delle campagne presidenziali di Barack Obama e Mitt Romney. In compenso il democratico ha ricevuto 632 milioni di donazioni private, Romney 388, in gran parte contributi piccoli, sotto i 200 dollari (per Obama 482 milioni di individual contribution), scaricabili dalle tasse. Tutto semplice, trasparente, rendicontato sul sito della Federal Electoral Commission. In Italia il finanziamento privato è più ingarbugliato, specie quello delle campagne elettorali dei singoli candidati o delle primarie. Le cifre sono considerevoli anche qui, siamo nell'ordine delle decine di milioni l'anno dai privati (semplici cittadini, imprenditori, aziende, banche) verso i partiti.
Nel caso del finanziamento privato ai partiti ci sono delle regole stabilite dalla legge. Le donazioni superiori ai 5mila euro vanno dichiarate alla Camera, dev'essere un organo societario a deliberarla (non il presidente o l'amministratore delegato da solo) e l'azienda è tenuta a metterle in bilancio. Poi, i soldi ai partiti non possono arrivare da enti pubblici, aziende pubbliche o partecipate dallo Stato. Finmeccanica o Eni, ad esempio, non possono finanziare un partito. Ma una fondazione politica sì, ed entrambe hanno finanziato ad esempio Italianieuropei di Massimo D'Alema. Sul finanziamento privato delle fondazioni non ci sono norme specifiche, se non quelle sull'antiriciclaggio e sui bilanci delle società. Non si rischia il finanziamento illecito, che invece scatta quando si violano le regole sulle donazioni ai partiti veri e propri. In questo caso, dice la legge, «chiunque corrisponde o riceve contributi in violazione dei divieti previsti è punito con la reclusione da 6 mesi a 4 anni e con la multa fino al triplo delle somme versate in violazione della legge».
Nel finanziamento ai singoli candidati e alle primarie invece intervengono dei tetti massimi di spesa, che sono fissati dallo Stato nel primo caso (e controlla la Corti dei conti) e dai partiti stessi nel secondo. La legge fatta nel luglio 2012 è abbastanza generosa, dice che nei Comuni grossi (più di 500mila abitanti) le spese per la campagna di un singolo candidato «non possono superare l'importo massimo derivante dalla somma della cifra fissa di euro 250.000 e della cifra ulteriore pari al prodotto di euro 0,90 per ogni cittadino iscritto nelle liste elettorali comunali». Dunque parecchi soldi che autorizzano un ampio ricorso al finanziamento privato.
Per le primarie invece sono i partiti a darsi un regolamento, con un massimo di spesa, per evitare una sproporzione tra candidati che hanno più mezzi e chi meno. In realtà poi il finanziamento delle primarie scavalca tranquillamente i tetti «imposti» dai partiti (più o meno 200mila euro per Pd e Pdl). Come? Lo spiega Maurizio Bianconi, deputato e tesoriere del Pdl: «Basta che qualcuno ti paghi una cena elettorale con centinaia di invitati oppure ti stampi gratis mille manifesti, e tu formalmente non hai speso nulla, in realtà hai avuto un vantaggio economico dal fatto di non aver dovuto versare la cifra per quel servizio. Quindi è una sorta di finanziamento privato alla tua campagna, che però non risulta come tale».
Proprio questo è uno dei sospetti del Pd bersaniano verso la campagna del candidato Renzi. Le cifre che Renzi dichiara rientrano perfettamente nei limiti stabiliti dalle regole Pd per le primarie. Eppure i suoi avversari sono certi che il tour renziano sia costato molto di più. Chi amministra le donazioni è il comitato promotore del candidato. C'è il «Comitato Bersani 2013» che fornisce un numero di conto corrente e l'Iban per fare un versamento, spronando così: «Fai una donazione per sostenere la campagna per Bersani premier. Puoi donare on line o con un bonifico bancario.

Ai primi 100 sottoscrittori in regalo l'agenda di Bersani 2013». Il comitato pro Renzi invece chiede di fare il pieno al camper, donare da 5 euro in su per finanziare il tour. Finora sono stati così raccolti 133.505 euro.

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