Roma«Cerchiamo di fare tutti un bel respiro». Bastasse una lezione di yoga, Beppe Grillo avrebbe risolto i suoi problemi. E invece lo svelamento delle battaglie interne al Movimento cinque stelle tiene banco sul blog del comico genovese e spalanca crepe ancora più pericolose. «Caro Beppe, mi dispiace, ma non ci fai una bella figura...», scriveva per esempio ieri pomeriggio Mauro L. di Roma sulla vetrina del comico.
I diretti interessati sminuiscono. Per primo il grillino che ha innescato tutto, il consigliere regionale dell'Emilia Romagna Giovanni Favia. Le telecamere di La7 gli avevano rubato lo sfogo: Grillo è telecomandato dallo spin doctor Gianroberto Casaleggio, l'uomo del blog, lo stratega dei network e della comunicazione dei cinque stelle. Nel Movimento «la democrazia non esiste». Tra gli eletti ci sono «degli infiltrati di Casaleggio».
Ieri su Facebook retromarcia. Favia ha spiegato che le sue parole fuori onda a Piazza Pulita sono state «un errore». Uno «sfogo privato e scomposto rubato da un cronista di cui mi ero fidato». Dandosi dello scomposto, Favia ha quindi precisato che voleva sottolineare «un problema che presto dovrà risolversi. Ovvero la mancanza di un network nazionale dove poter costruire collettivamente scelte e decisioni». Grillo è stato zitto tutto il giorno, scrivendo d'altro, ossia di finanziamento pubblico ai giornali, a difesa della «miseria» in cui vivono molti «giornalisti precari»: «Dove vanno a finire i soldi che lo Stato dà ai giornali? Di sicuro non servono a pagare i giornalisti», ha attaccato il comico nel suo intervento quotidiano. Finiscono «nei mega stipendi a direttori, capiredattori, amministratori delegati e a tutte quelle penne illustri (?) che si ergono a guide morali che da anni non portano uno straccio di notizia, ma commentano, avvertono, monitano».
Casaleggio, invece, è intervenuto sul blog con un messaggio di coppia: «Né io, né Beppe Grillo abbiamo mai definito le liste per le elezioni comunali e regionali. Né io, né Beppe Grillo, abbiamo mai scritto un programma comunale o regionale. Né io, né Beppe Grillo, abbiamo mai dato indicazioni per le votazioni consigliari, né infiltrato persone nel Movimento Cinque Stelle».
Ma sul forum di discussione di beppegrillo.it imperversa il dibattito. C'è chi crocifigge Favia, chi vuol scaricare Casaleggio, chi difende Grillo e chi è roso dai sospetti. «Aspetto da Beppe una spiegazione vera. Solo lui potrà dissipare dubbi e incertezze», lo esorta Umberto Fiordispino. «Fino a quando non avremo il portale e un organo di giudizio trasparente - scrive Enrico Coco da Acireale - non ci sarà una vera democrazia. O spicchiamo il volo ora oppure ci spiaccichiamo a terra! Dal nido ci siamo già lanciati».
Un'altra metà però si stringe a cerchio, ecco il complotto: «La democrazia nel Movimento 5 Stelle non è in discussione e la macchina del fango è all'opera», prevede Michela Fabbrini. «Chissà come mai questa intervista del maggio scorso esce solo ora a pochi mesi dalle elezioni?», fa notare Enrico L.. Addirittura dalla Germania, Federico M. esprime la sua delusione verso Casaleggio: «Da un guru dell'informazione ci si aspetta altro che un telegramma di poche righe». E invece il consigliere del M5s di Torino Vittorio Bertola sospetta uno sfogo voluto di Favia: «Fa così chi vuole farsi buttar fuori per poter fare la vittima e andare in un altro schieramento politico». Il primo espulso del Movimento, Valentino Tavolazzi, consigliere a Ferrara, avverte: «Favia ha detto la verità anche se durante un fuorionda, i fatti da lui descritti esistono». Il sindaco di Parma, Federico Pizzarotti, sembra un democristiano: «Se ci sono problemi è sempre giusto discuterne».
Dai partiti è tutto un attacco ai grillini. «Mi sono reso perfettamente conto» di chi veramente comanda dentro al Movimento, dice Pier Luigi Bersani. Da Fli danno a Grillo del «ventriloquo» di Casaleggio.
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