Grillo minaccia: "Se ci cancellano sarà violenza"

Il leader furioso nei comizi elettorali: "Democratici finiti". E sui conti del partito prepara un "report" contro la Gabanelli

Roma Sparisca il Pd ma mai i Cinque Stelle. Perché «se scompariamo noi ci sarà una espansione di violenza». Il palco è suo, adesso. Ieri era a Lodi, il 24 maggio a Roma. Un escalation di attacchi e di toni in cui il nemico ora è ancora di più il Partito democratico, lo spauracchio è la proposta di legge, non ancora ritirata, che vuole che i movimenti-non partiti non possano partecipare alle elezioni.
E così Grillo se la gioca grossa, spara in alto. Senza il M5S scoppia tutto: «Stiamo tenendo in piedi la democrazia e ci vorrebbero far sparire con una legge», rivendica dal comizio.
Niente di meglio per far risalire un po' quei consensi che dopo il boom delle elezioni di febbraio sembravano essersi persi per strada (anche se i sondaggi a cinque stelle sostengono il contrario). La sindrome da grillini calimeri, del «ce l'hanno tutti con noi» ora si estende all'accusa ai «media» e in particolare al «gruppo l'Espresso», e al partito di maggioranza, che «ci fa solo campagna contro. Un odio così io non l'ho mai visto». Il Pd «fa dossier su di noi con Repubblica e l'Espresso, ma perché - ha gridato Grillo - non fanno le pulci al signor De Benedetti per vedere quanti soldi aveva dopo che l'Olivetti è scomparsa e quanto ci costa con le sue centrali a carbone?». E comunque questo è l'apice, valuta il comico, del cupio dissolvi democratico: «Il Pd è finito».
La sfida è ora con Berlusconi. E arriverà molto presto: le elezioni andranno in scena al massimo «a settembre-ottobre». E i cinque stelle, se il Pd ritira davvero la proposta di legge, vogliono vincere: «Abbiamo bisogno di andare al governo. Non ce la facciamo più con il 25 per cento».
È finita l'era degli scontrini, ha insomma voluto spiegare Grillo dalla Lombardia. Il dibattito sulla diaria da tenere o da riconsegnare, la diatriba sulle spese romane dei parlamentari, ha innervosito la base e ha stuzzicato la curiosità di Milena Gabanelli, ora passata da prima della lista nei gradimenti del blog a inopportuna giornalista.
«La diaria non spesa sarà restituita», ha ribadito il capo. In un mese «abbiamo risparmiato 450mila euro». Quanto al sito-blog, è sempre stato in rosso, si fa sapere dallo staff pentastellato, e a ripianare è sempre stata «la Casaleggio associati».
Il colpo assestato al Movimento dall'ultima inchiesta di Report sui finanziamenti del sito di Grillo, comunque, non è stato ancora assorbito. I grillini hanno confezionato un «report» da consegnare alla giornalista ex idolo del blog, una «raccolta completa - spiega l'ufficio stampa - di tutte le attività parlamentari svolte finora.

Una chiara ed evidente risposta all'assunto di Milena Gabanelli secondo cui il M5S si sarebbe occupato solo di “scontrini” e non dei “tre milioni di disoccupati” italiani». La consegna del «report mette la parola fine a questi primi 66 giorni di “assedio”». Ossia la nuova «moda mediatica della “caccia al grillino”».

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