Politica

Grillo: "Vattimo non è candidabile col M5S". Ma il filosofo: "Decida la rete"

Ieri l'annuncio dell'eurodeputato Idv: "Passo col M5S". Ma il comico lo stoppa: "Non puoi essere candidato alle europee"

Nel Movimento 5 Stelle scoppia il caso Vattimo. A Beppe Grillo non è affatto piaciuto il post del filosofo torinese che, sul blog del Fatto Quotidiano, ha annunciato di volersi candidare alle elezioni europee proprio come esponente grillino. A patto, gli ha ricordato il comico genovese in una conversazione telefonica, che rispetti le procedure del movimento per entrare nelle liste dei candidati. Oggi, però, è arrivata la doccia fredda. "Gianni Vattimo non è candidato né candidabile alle elezioni europee con il Movimento 5 Stelle", ha sentenziato (lapidario) il guru stellato su Twitter.

L'europarlamentare Idv in scadenza di mandato non si arrende. La poltrona, proprio non vuole perderla. Ci sia ancora a più non posso. Tanto che, anche davanti allo schiaffo in faccia di Grillo, torna a chiedere di potersi candidare con il Movimento 5 Stelle. "Grillo, fammi fare la consultazione in rete per la mia candidatura alle Europee", ha dichiarato ad Agorà su Raitre ribadendo il concetto espresso oggi anche in una intervista al Corriere della sera. Ma Grillo ha già precisato che la candidatura non è possibile. "Gianni Vattimo - ha scritto il leader M5S - non è candidato né candidabile alle elezioni europee con il Movimento 5 Stelle". E a spiegare la posizione del movimento è intervenuto, sempre ai microfoni di Agorà, il deputato pentastellato Samuele Segoni. "Vattimo - ha affermato - non lo vogliamo: ha fatto due mandati, deve andare a casa".

Nella polemica di casa Cinque Stelle si è inserito anche il presidente dell’Unione delle Comunità ebraiche italiane Renzo Gattegna che non ha affatto apprezzato le dichiarazioni antisemite dell’eurodeputato dipietrista. Nell'intervista al Corriere della Sera il filosofo torinese è, infatti, tornato ad affermare con orgoglio la propria ostilità nei confronti dello Stato di Israele. Per Gattegna sono "parole di odio che non giungono nuove e che vengono accompagnate dalla squallida riproposizione di stereotipi antisemiti".

Il numero uno dell'Ucei ha chiamato in causa proprio i Cinque Stelle auspando che dai vertici del movimento possano "arrivare al più presto parole di condanna e manifestazioni atte a impedire che simili veleni possano essere diffusi".

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