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Scontro di fuoco con Gualtieri. E la Cgil è sempre più grillina

Ama presenta il nuovo piano industriale per risolvere l'emergenza rifiuti: un piano da 700 milioni, 600 assunzioni e 300 mezzi per arrivare al 60% di differenziata nel 2028. Ma la Cgil lo critica

Scontro di fuoco con Gualtieri. E la Cgil è sempre più grillina

La Cgil continua ad attaccare il sindaco di Roma Gualtieri, l’amministrazione pd capitolina e la gestione dei rifiuti in città.

Ieri Ama, la municipalizzata dei rifiuti romana, ha presentato trionfalmente il nuovo piano industriale, che a giudizio dell’amministrazione dovrebbe liberale la capitale dalla spazzatura che da mesi invade le strade della città insieme ai cinghiali.

Un piano da 700 milioni con 600 nuove assunzioni e 300 nuovi mezzi.

Ma per la Cgil non è sufficiente.

L’obiettivo del piano è portare la a raccolta differenziata, che attualmente si attesta al 45,9%, al 60% nel 2028.

Lontano da quanto promesso da Gualtieri nel programma elettorale, ricorda la Cgil: "Il Piano di AMA si ferma al 47% di raccolta differenziata dopo i primi due anni di consiliatura e al 56% a fine legislatura, target che disattendono gli obiettivi del programma elettorale del 50% di differenziata dopo i primi due anni e tra il 65 e il 70% entro la fine del mandato", scrive il segretario della Cgil di Roma e Lazio, Natale Di Cola, bocciando il piano industriale della partecipata capitolina. "Sulla pulizia della Capitale non si registrano passi avanti - ricorda Di Cola -Come denunciamo da settimane la città vive l'ennesima crisi che vede peggiorare la qualità del servizio e del lavoro, con le operatrici e gli operatori di AMA che sotto la pioggia e con il freddo raccolgono a mano i cumuli di rifiuti”.

Gualtieri invece se lo intesta: "Il piano industriale di Ama, si affianca a tutto questo per contribuire in maniera decisiva a una maggiore efficienza della raccolta, anche in termini di decoro e di pulizia delle strade, assicurerà un forte investimento su impianti e personale oltre che un significativo potenziamento della raccolta differenziata. Tutti gli obiettivi ai quali abbiamo puntato fin dal nostro insediamento".

"Non è adeguato - insiste Di Cola - non risponde a pieno agli impegni elettorali del Sindaco e del Piano dei Rifiuti dello stesso Comune di Roma. Un piano che non inciderà in maniera significativa sul decoro e la pulizia della città, non chiude il ciclo dei rifiuti, che prevede assunzioni insufficienti per raggiungere gli obiettivi e che disegna una piccola Ama che dovrà continuare a dipendere dai privati. Servono scelte coraggiose e idee forti perché con questo piano poco ambizioso non migliorerà il servizio e non si ridurranno i costi della TARI - denuncia il sindacalista - per le cittadine e i cittadini di Roma. Speriamo che almeno su questo tema ci potrà essere un confronto con l’Amministrazione".

Per Gualtieri "Il voto del Cda di Ama segna un passaggio determinante per il futuro della città. Accanto al piano commissariale dei rifiuti già approvato l'anno scorso - ha aggiunto il SIndaco - sarà finalmente possibile un servizio di raccolta, trattamento e smaltimento all'altezza di tutte le altre capitali europee e di quanto meritano le cittadine e i cittadini di Roma. Siamo già partiti con la manifestazione di interesse sul nuovo termovalorizzatore che, insieme agli altri impianti previsti, garantirà l'autosufficienza impiantistica necessaria a questa città".

Invece la Cgil si porta avanti e chiede il superamento di Ama a favore di una multi utility dell'economia circolare: "A febbraio presenteremo una nostra analisi sul piano, le nostre proposte, a partire dalla necessità di superare Ama e costruire la multi utility dell'economia circolare".

Del resto sin dall’incipit della presentazione l'azienda municipale mette le mani avanti: "Roma è un unicum nazionale - si legge ancora nella nota -per dimensioni, caratteristiche morfologiche e complessità. Ama effettua quotidianamente interventi di igiene urbana operando su un'area pari a 7 volte quella di Milano, 11 volte quella di Napoli e 13 di Bologna". Come a dire: è per questo che i cinghiali vengono a Roma e non a Milano.

Il Piano viene criticato anche dal capogruppo capitolino della Lega, Fabrizio Santori: "È solo un annuncio reboante che elenca cose da fare già dette, già programmate, e già puntualmente disattese negli anni scorsi, già dalla giunta del sindaco Marino. Tolta la realizzazione del termovalorizzatore che risolverà molti problemi, un piano vero, con obiettivi reali e certamente raggiungibile con tempi e modalità, non è stato redatto", ha sottolineato Santori che poi attacca sul modus utilizzato dall'amministrazione: "Il Campidoglio non ha permesso il dibattito in Aula Giulio Cesare e i consiglieri di Roma Capitale ancora non hanno ricevuto il documento ufficiale", denuncia il consigliere promettendo battaglia.

"Il primo obiettivo del Piano strategico secondo Ama è quello di portare la qualità dei servizi di igiene urbana al livello delle più virtuose città e capitali europee. Saranno ottimizzati i servizi dedicati al recupero dei rifiuti a bordo cassonetto; potenziate le attività di spazzamento e lavaggio meccanizzato su tutto il territorio e introdotto un nuovo servizio ad hoc per il decoro di 100 piazze, effettuato con nuove spazzatrici semi-automatiche.

La riorganizzazione dei servizi passerà anche dal rinnovamento della flotta aziendale, con l'arrivo di circa 300 mezzi nuovi già nel 2023, e dal piano assunzioni: fino a 600 lavoratori e lavoratrici in più, al netto del turnover, entro il Giubileo del 2025.

"La raccolta differenziata, che attualmente si attesta al 45,9%, punta al 60% nel 2028. Tra le azioni previste: la realizzazione di 8 nuovi Centri di Raccolta entro il 2026, con un incremento di frazioni riciclabili (legno, ingombranti, Raee, ecc.) conferibili gratuitamente da parte dei cittadini di oltre 40mila tonnellate; l'evoluzione dei modelli di raccolta, che, in arco piano, prevede l'aumento dal 33% al 45% degli abitanti serviti da raccolte di prossimità specifiche, con la riorganizzazione del "porta a porta" e lo sviluppo di domus ecologiche in zone con peculiari caratteristiche urbanistiche; il potenziamento della raccolta differenziata stradale; lo sviluppo del sistema "a campana", che consente lo svuotamento su qualsiasi lato della sede stradale (già in atto la sperimentazione a viale Libia e viale Eritrea in II municipio) o tramite container scarrabili (in atto la sperimentazione a Tor Bella Monaca in VI municipio); il potenziamento del 20% dei prelievi per le utenze commerciali per incrementare, in particolare, l'intercettazione dei rifiuti dalle utenze "food" (ristoranti, bar, pizzerie, eccetera). I nuovi servizi, effettuabili anche con mono-operatore, permetteranno di recuperare personale per attività di pulizia e spazzamento. Per la prima volta, sarà avviata la sperimentazione di un servizio dedicato per la raccolta differenziata dei materiali assorbenti (pannolini/pannoloni) e sarà possibile consegnare i rifiuti tessili anche in alcuni Centri di Raccolta.

Oltre al termovalorizzatore, sono previsti poi 8 nuovi impianti per il trattamento delle diverse frazioni così da abbassare i costi per la chiusura del ciclo e aumentare i ricavi da vendita di materiale differenziato, con un saldo positivo per le casse pubbliche di 100 milioni a fine quinquennio."

Anche se dovessero riuscire a realizzarlo, l'obiettivo del 60% di differenziata sarebbe insufficiente, lontano dai target delle altre città.

Da qui la contrarietà della Cgil. Sempre più distante dal Pd, e vicina ai 5 stelle.

Proprio a partire dalle regionali in Lazio dove ha schierato la segretaria generale Tina Balì capolista con i grillini.

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