Dopo la guerra in Kosovo D'Alema diventa pacifista

L'ex premier, che avvallò l'intervento in Kosovo, avverte: "Un intervento in Siria sarebbe inutile e dannoso"

Dopo la guerra in Kosovo D'Alema diventa pacifista

Intervista prima, pacifista adesso. "Credo che un attacco punitivo mirato nei confronti del regime di Bashar al-Assad non consenta di procedere verso la soluzione del conflitto. Sarebbe, a mio parere, una iniziativa inutile e dannosa, perché rischierebbe di alimentare tensioni con la Russia e altri Paesi della regione". Massimo D'Alema, colui che quando era presidente del Consiglio autorizzò e avvallò l'intervento in Kosova, adesso mostra il lato "buono". L'ex premier, in un'intervista a L'Unità, dichiara: "Al di là della comprensione verso la giusta esigenza del Presidente francese François Hollande di fare qualcosa di fronte alla tragedia del'utilizzo delle armi chimiche, questa operazione militare si presenta come non risolutivo e probabilmente molto rischiosa".

L'ex ministro degli Esteri respinge inoltre ogni accostamento con il Kosovo: "Un accostamento sballato che non c'entra nulla. Nei Balcani fu condotta un'azione militare risolutiva, anche perché avevamo uno scopo che non era soltanto quello, umanitario, di porre fine alla pulizia etnica, ma di indurre le truppe serbe a ritirarsi dal Kosovo. L'intervento in Kosovo, per quanto doloroso, pose fine alle guerre balcaniche. Insisto su questo punto: l'operazione militare aveva una finalità chiara. E l'obiettivo fu raggiunto. In Siria, invece, l'obiettivo politico dell'inizitiva statunitese non è chiaro, non si capisce quale possa essere e quali passi avanti possa effettivamente far compiere per risolvere la situazione".

Come sbrogliare la matassa siriana? Per D'Alema, "proprio perché questo groviglio appare inestricabile, sembra difficile pensare a una soluzione che non passi per una Conferenza di pace.

Un'iniziativa che riunisca attorno a un tavolo tutte le diverse componenti, con l'obiettivo di arrivare a un punto di sintesi, il quale, a mio avviso, dovrebbe portare alla liquidazione della ditttura attraveso la formazione di un governo di unità nazionale. Ma la premess di tutto questo è una tregua e poi il dispiegarsi di una forza internazione di interposizion, sotto l'egida dell'Onu e della Lega araba che contribuisca alla pacificazione del Paese".

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