È vero, anche Mario Monti è cattolico, ma non fa parte della covata di sinistra e infatti sfoggia con eleganza un freddo senso dell’umorismo all’inglese e da professore universitario. I cattolici di sinistra sono persone - peraltro rispettate e rispettabili - come il vicepresidente della Camera e presidente Pd Rosy Bindi (ride con gusto, ma soltanto se la risata è di parte, della sua parte) oppure il ministro Andrea Riccardi che ieri l’altro è diventato protagonista di un fastidioso episodio che monta di ora in ora. È noto ma lo riassumiamo: si è fatto sentire dai giornalisti parlamentari mentre diceva che la politica e i politici gli fanno schifo, riferendosi in particolare al segretario del Pdl Angelino Alfano che per suoi motivi politici ( su cui si può dissentire o consentire) ha disdetto un vertice con il presidente Monti e gli altri segretari politici, per sue valutazioni politiche.
In democrazia è così: i politici agiscono per motivi politici e si beccano senza batter ciglio le critiche anche feroci degli avversari. Avrà fatto bene? Avrà fatto male? È una questione politica. Riccardi, che è un bravo tecnico e a me personalmente molto simpatico, non è invece un politico perchénon ha legittimazione democratica (nel senso che non l’ha eletto nessuno) e dunque ha fatto malissimo a impicciarsi in modo malaccorto di una faccenda politica fra politici per poi comunicare al mondo la sua nausea e il suo schifo, salvo aggravare poi la sua posizione perché, anziché smentire come richiedono le regole, ha preferito confermare declassando goffamente i suoi malori di stomaco al livello delle chiacchiere da bar, benché fossero presenti altri due ministri, Severino e Balduzzi. Tutto ciò è stato detto e sottolineato in modo molto fermo e severo dall’imponente deputato Crosetto.
Ma al di là del fatto che quel commento nauseato era improprio, imprudente, inopportuno e incompatibile con la funzione di ministro «tecnico e non politico» (non si può manifestare schifo per chi in Parlamento ti dà i voti grazie ai quali tu esisti)c’è la questione di cui dicevamo all’inizio. La cattiveria sprezzante, corporale, dei cattolici di sinistra. Anche grandi uomini della sinistra cattolica del passato come La Pira e Dossetti, gente di primissimo ordine, avevano in comune la quasi assoluta impermeabilità all’ironia, alla leggerezza, al senso dell’umorismo e anche della tolleranza per l’avversario. Quando i democristiani di allora ebbero nelle loro file un cattolico dotato di una ironia sferzante e un senso dell’umorismo da premio Nobel, Mario Melloni, lo misero in fuga e quello diventò il corsivista principe dell’ Unità . Tutti i membri di quella antropologia manifestano o hanno manifestato forti idee sociali intransigenti e tassative, ma sopra tutto una velenosa voglia di colpire con rabbia.
Vittorio Messori, un grande intellettuale cattolico, diceva sedici anni fa in una intervista al Mondo mentre Romano Prodi era al governo: «Temo molto più un cattolico di sinistra di un postcomunista. È un gruppo ristretto di gente che scrive sui giornali, va in tv, guida organizzazioni, mentre la maggioranza dei cattolici, che non partecipano alla vita della parrocchia, non si riconosce in Prodi, anzi». E ancora: «C’è sempre un certo ritardo del mondo clericale, che in fondo ha resistito 200 anni alla modernità, per scoprirla con il Concilio Vaticano II quando questa stava per morire. Oggi gli ultimi maoisti sono i frati sudamericani, le ultime a credere nella psicanalisi sono le suore americane. Ecco perché temo molto più un cattolico di sinistra di un postcomunista. È gente che ancora non ha scoperto che dietro termini come solidarietà e stato sociale, così nobili da apparire evangelici, in realtà c’è il trucco. Una mistificazione che spaccia per solidarietà le pensioni ai quarantenni o ai falsi invalidi». Messori non indicava allora l’astiosità,per non dire la cattiveria di questa tipologia, ma lo facciamo noi perché ci è parso di leggere proprio nelle parole di Riccardi quando si esprime in quel modo così corporeo e schifato nausea, vomito - l’inclinazione scatologica che confina nello scherzo da prete, una figura retorica del mondo parrocchiale di base fondato sui calci negli stinchi, molta retorica sulla povertà e la ricchezza, la prima sempre santa e la seconda sempre merda del diavolo.
Ora nel Pdl raccolgono le firme per sfiduciare Riccardi e mi sembra un’esagerazione frutto di una simmetrica carenza di ironia e vitamina bi-dodici.
Spero che prevalga il senso dell’umorismo, prima ancora del buon senso. Proporrò personalmente una leggina per dotare il ministro di un sacchettino da vomito di quelli da aereo, da usare obbligatoriamente quando metterà piede in Parlamento.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.