I CRETINI DI INTERNET

Difendono gli assassini, minacciano politici e giornalisti. Ora fanno paura anche alla presidente della Camera che chiede aiuto alla polizia. Ma sono suoi elettori

Saremmo curiosi di sapere se, per la presidente della Camera, la comunista Boldrini, anche gli uomini che ieri hanno ucciso tre donne sono delle «vittime che diventano carnefici» (come lei stessa definì lo sparatore Luigi Preiti), o se tanta compassione e comprensione vale solo per chi spara ai carabinieri. Se anche i diciannove dipendenti Alitalia arrestati ieri perché beccati a rubare nei bagagli dei passeggeri rientrano nella categoria delle vittime della crisi economica o in quella dei ladri e mascalzoni, come pensiamo noi. Sarebbe bello avere una risposta chiara, perché è proprio nella zona grigia del giudizio che si nascondono i rischi. Soprattutto se l'ambiguità arriva da leader o presunti tali, come la Boldrini o l'ideologo di Grillo, Paolo Becchi. Negli anni Settanta il nascente terrorismo prese linfa proprio giocando sullo slogan coniato dalla pancia della sinistra ispirata dai salotti. Ricordate? «Né con lo Stato né con le Br». Ci sono voluti anni e decine di morti per ristabilire in modo inequivocabile che il Paese intero stava con lo Stato e che i brigatisti erano una banda di criminali assassini.

Occhio a non ripetere oggi lo stesso tragico errore. Non si sta mai con i delinquenti. Non si danno alibi a chi spara ai carabinieri, uccide donne, ruba ai passeggeri degli aerei. Questo esercizio lasciamolo ai frustrati e vigliacchi che popolano, protetti dall'anonimato, i siti internet e i cosiddetti social network tipo Twitter. Che in maggioranza - e non a caso, dato ciò che abbiamo sentito in questi giorni - sono poi gli elettori della stessa Boldrini e una parte di quelli di Grillo: no Tav, centri sociali e compagnia cantando (e sprangando).

Dell'esistenza di questa massa di imbecilli se ne è accorta anche la Boldrini stessa, che ieri si è lamentata per gli insulti e i veleni che circolano su di lei in Rete: «Fermateli, mi attaccano perché donna», ha ordinato a polizia e magistrati, chiedendo di censurare Internet. Si calmi, signora. Il sesso non c'entra. La attaccano perché a loro parere dirige i lavori di un presunto inciucio. Cosa che da anni, e nel suo silenzio, è capitata a tutte le sue colleghe onorevoli del Pdl, con forza e volgarità ben maggiori. E capita a noi ometti, centinaia di volte al giorno. Tale stefan_carda ieri alle 11,23 mi ha scritto: «Infame, ogni morto suicida va sul tuo conto, stai attento, molto attento a Milano...».

Non mi sorprenderei se fosse un elettore del suo partito. Uno di quelli che non sta né con le vittime né coi carnefici (cioè tifa per i secondi). Cara presidente, lasci stare la questione di genere e scelga una volte per tutte da che parte stare e lo dica forte e chiaro.

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