I fedelissimi contro i "carnefici" del Cav

I falchi non vogliono barattare la stabilità col destino di Berlusconi. La Santanchè ad Alfano: "Vuoi la mia testa? Eccola"

I fedelissimi contro i "carnefici" del Cav

Roma - Pare che Alfano abbia sbattuto i pugni sul tavolo. L'accusa a Berlusconi: hai seguito la linea, suicida, dei quattro falchi. Denis Verdini, Daniela Santanchè, Sandro Bondi e Niccolò Ghedini, ossia il cosiddetto «poker della guerra». Gli acerrimi nemici interni. L'ira di Angelino, scalzato negli organigrammi del partito, cova da tempo. Proprio il suo futuro ruolo nella neonata Forza Italia pare sia stato uno degli argomenti sul piatto nella drammatica giornata di ieri a palazzo Grazioli. Notizia filtrata pure fuori, fin nella sede di Fi in piazza San Lorenzo in Lucina, dove Santanchè alla fine rompe gli indugi e lancia un messaggio al vetriolo: «Mi risulta che il segretario Alfano abbia chiesto la mia testa come condizione per mantenere l'unità del Pdl-Forza Italia. Ciò dimostra la strumentalità della protesta in corso da parte dei nostri ministri dimissionari e io non voglio offrire alibi a manovre oscure e pericolose». Il duello è in corso e ormai è in scena, non solo nei retroscena dei giornali. Ecco quindi la proposta: «Vuole la mia testa? La offro spontaneamente al segretario Alfano, su un vassoio d'argento. Perché l'unica cosa che mi interessa per il bene dei nostri elettori e dell'Italia è che su quel vassoio non ci finisca quella di Berlusconi».
Eccolo il nocciolo dello scontro: in nome della stabilità di governo si è disposti o no a permettere che il Pd uccida politicamente il Cavaliere? Ignazio Abrignani lo sintetizza bene: «Oggi, dopo il chiaro tentativo della sinistra, a ogni livello, di voler eliminare il presidente Berlusconi dalla scena politica, e non solo, con che coraggio ci si può chiedere di votargli ancora una fiducia, trasformandoci in tal modo anche noi carnefici di Berlusconi?». Nella giornata frenetica e drammatica si tratta a oltranza proprio sul futuro di Letta. Deciderà Berlusconi, almeno per i berlusconiani. Sandro Bondi precisa che lui, il Cavaliere, non lo tradisce e non lo tradirà mai: «A questo punto, pur essendo convinto che la cosa migliore sia sfiduciare questo governo, voterò la fiducia solo se me lo chiedesse il Presidente. Nessun altro». Idem Daniele Capezzone: «Condivido alla lettera l'amico Sandro Bondi». «Sono sgomenta - taglia corto Michaela Biancofiore, fedelissima berlusconiana - Ho il voltastomaco innanzi a certa politica di palazzo che ricorda le Idi di Marzo. La storia darà ragione ancora una volta a Berlusconi, gli italiani stanno sempre dalla parte giusta: la sua». E ancora: «Mi auguro che non ci sia spaccatura, dopo che per vent'anni ci sono persone che hanno vissuto nella casa del presidente. Io ho visto Alfano piangere il giorno della sentenza in Cassazione. Non posso immaginare che vada contro le indicazioni di Berlusconi. La storia insegna: i traditori finiscono reietti e non rieletti». Esplicito Galan: «Ho in mente questa frase di Churchill: “Potevano scegliere tra il disonore e la guerra, hanno scelto il disonore e avranno la guerra”. Se il nuovo volto del Pdl dovesse essere Alfano, sorretto e confortato da Giovanardi e Cicchitto, non resta che dedurre che l'esperienza di Gianfranco Fini non è stata sufficiente». Anche Augusto Minzolini, che già alla mattina twittava: «Alle solite, siamo all'allarmismo sulla tenuta di Fi nel tentativo di dare chanches al governo. Ma per far cosa? A questa domanda le risposte diventano confuse o addirittura suicide». Poi ragiona così: «C'è una stragrande maggioranza in Parlamento che ritiene che legislatura sia arrivata alla fine: Grillo, parte del Pd tipo Bersani, Epifani e D'Alema; e chi pensa di andare al voto a marzo, come Renzi. Perché quindi uno di centrodestra accetta tutto questo?». Si dà anche una risposta, Minzolini: «Forse immaginano una ristrutturazione scenario politico. La creazione di una sorta di neodoroteismo in tono minore dove l'elemento portante non è il programma ma sopravvivere. Al governo o in Parlamento. Operazione non riuscita a Monti. Perché dovrebbe riuscire ai Letta, agli Alfano e ai Lupi?».


Alessandra Mussolini taglia corto: «Quando il Cavaliere dice che Letta e Napolitano sono inaffidabili, cosa che condivido, come faccio a votare la fiducia? Il 4 il Pd vota contro Berlusconi in giunta. Come posso votare a favore loro?».

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