Caro direttore Feltri, ho ascoltato con molto interesse le parole pronunciate da Romano Prodi in TV, durante un'intervista a Otto e mezzo con Lilli Gruber. Mi ha colpito la sua onestà intellettuale: ha detto che «non vede un'alternativa al governo Meloni» e che «la sinistra ha girato le spalle all'Italia». Inoltre ha escluso che vi sia un reale pericolo fascista nel Paese, sottolineando che «la destra guadagna voti perché non esiste una proposta credibile dall'altra parte». Sono anni che molti cittadini, osservatori e anche giornalisti lucidi come lei denunciano l'assenza di visione nella sinistra italiana, che continua ad attorcigliarsi sul solito allarme fascismo. Adesso che lo dice perfino Prodi, uno dei padri nobili del centrosinistra, forse qualcuno si sveglierà. Lei che ne pensa, Direttore?
Gianni Marchetti
Caro Gianni,
mi accade raramente, ma stavolta mi trovo d'accordo con Romano Prodi. Sì, proprio lui: l'ex premier, il professore, che per una vita ha incarnato l'anima del centrosinistra italiano.
Questa volta ha parlato con una chiarezza che rasenta l'evidenza, dicendo cose che qualunque persona dotata di raziocinio osserva da tempo. La sinistra italiana è afona, smarrita, priva di un progetto reale e capace solo di evocare spettri inesistenti, primo fra tutti il fascismo.
Prodi ha affermato che non esiste oggi un'alternativa credibile a Giorgia Meloni. Ed è così. Il centrosinistra si è rinchiuso in una torre d'avorio ideologica, preferendo sventolare bandiere arcobaleno e palestinesi piuttosto che affrontare le reali urgenze di questo Paese: il lavoro, la sicurezza, l'energia, l'immigrazione incontrollata, la povertà crescente. Una volta la sinistra parlava di operai. Oggi parla di Gaza, di identità fluide, di patriarcato tossico e di lotta semantica contro il maschile sovraesteso. È diventata una caricatura di se stessa. Prodi ha ragione anche su un altro punto: non c'è alcun rischio di deriva illiberale. Nessuna emergenza autoritaria, nessuna repressione in corso. L'attuale governo, pur con tutti i suoi limiti, è parte di una maggioranza che è stata legittimamente eletta, rispetta le istituzioni, non chiude giornali, non perseguita oppositori, non impedisce scioperi né manifestazioni. Chi urla al fascismo lo fa per mancanza di argomenti, nella speranza, vana, che la paura generi consenso. Ma gli italiani non sono fessi. Capiscono bene la differenza tra un governo di destra e una dittatura.
Nel frattempo, la sinistra continua a manifestare. Non per le pensioni, non per la casa, non per la sanità pubblica, ma per l'ennesima resistenza antifascista senza fascismo. E magari lo fa vestita da drag queen o con la kefiah al collo, mentre nei quartieri popolari la gente ha paura ad uscire la sera. Prodi ha detto la verità. Forse glielo permette l'età, forse il fatto di essere ormai fuori dall'agone politico. Ma resta il fatto che ha centrato il punto con una lucidità che oggi manca a gran parte della sua ex famiglia politica. Ha ragione da vendere. E mi stupisco nel dirlo, ma lo dico con convinzione.
Meglio tardi che mai. La saggezza, in alcuni casi, arriva col tempo.
E in un'epoca di follia ideologica, anche una frase sensata emessa da Prodi brilla come una cometa.