600 euro netti al mese per tutti i disoccupati. È questo il reddito di cittadinanza proposto dal Movimento 5 Stelle, che vuole così garantire a chi ne ha diritto un reddito annuo netto pari a 7200 euro. Un modo, spiega il relatore del ddl Daniele Pesco, per "contrastare la povertà, la disuguaglianza e l’esclusione sociale nonché a favorire la promozione delle condizioni che rendono effettivo il diritto al lavoro ed alla formazione" e che dà a tutti "la possibilità di incrementare il proprio reddito fino al raggiungimento della soglia di povertà relativa".
I 600 euro - che spetterebbero ai 9 milioni di italiani si basano sui dati forniti dall'Istat, secondo cui la soglia di povertà relativa equivaleva a 594 euro nel 2012 e a 600 (appunto) nel 2013. Per i nuclei familiari, inoltre, ogni componente maggiorenne con i requisiti stabiliti dalla legge potrà ottenere una quota. In particolare per il 2013 una famiglia di due persone potranno ricevere fino a mille euro al mese, 1330 se ci sono tre componenti, fino ad arrivare a 2400 euro per un nucleo familiare composto da 7 persone. Il reddito di cittadinanza può riguardare anche i lavoratori autonomi sulla base del reddito netto percepito nell’anno precedente a quello della richiesta di sostegno. La misura può essere estesa ai cittadini stranieri che abbiano lavorato in Italia in regola per almeno 2 anni e per almeno mille ore.
Resta il problema delle coperture: quasi 65 miliardi di euro l'anno non si trovano facilmente. Ma i grillini hanno pensato a tutto: basta tagliare "Difesa, pensioni d’oro, nuove risorse dal gioco d’azzardo e facendo pagare l’Imu alla Chiesa" e 9 milioni di italiani potranno avere 600 euro netti ogni anno. "Con questa proposta avremo una integrazione al reddito fino a 600 euro netti", spiega però il deputato Marco Baldassarre. "Un pensionato o una pensionata che percepisce una pensione pari a 400 euro percepirebbe altri 200 euro di integrazione fino a un reddito mensile netto di 600 euro", aggiunge Nunzia Catalfo. "Il single avrà a disposizione 600 euro dopo che avrà dato al centro dell’impiego la disponibilità a lavorare", spiega poi Pesco.
"Le balle di Grillo sono sempre più grosse. Il nuovo che avanza", commenta Stefano Fassina, "Il livello di demagogia nella discussione pubblica di proposte economiche è sempre più alto. Grillo supera tutti, impresa non facile dati i competitor in campo". Il viceministro all'Economia fa notare anche l’inesistenza delle coperture indicate dal movimento a fronte di una spesa superiore, "secondo le valutazioni più prudenti" ai 30 miliardi di euro: "La cosiddetta copertura arriverebbe dal taglio delle pensioni d’oro, dall’Imu sui beni della Chiesa e dal taglio delle spese militari. La prima voce, anche nell’ipotesi di considerare d’oro le pensioni superiori a 3500 euro netti mensili, implica risparmi di alcune centinaia di milioni di euro all’anno. L’eventuale Imu sui beni della Chiesa utilizzati per attività miste porterebbe un gettito aggiuntivo di alcune decine di milioni di euro all’anno.
Infine, l’azzeramento delle spese militari (non soltanto gli F-35, ma tutto proprio tutto), a parte il dettaglio dell’impossibilità di utilizzare risorse in conto capitale per finanziare spesa corrente, libererebbe circa 3,5 miliardi all’anno. In tutto, in una generosissima valutazione, intorno a 4 miliardi disponibili soltanto per alcuni anni. Un decimo di una prudente previsione di spesa".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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